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Putin e i colloqui truffa: l’imbroglio della tregua militare a cui non crede nessuno

Putin: le promesse dei colloqui non vengono rispettate

C’è grande scetticismo di fronte alle promesse avanzate da Mosca nei negoziati di ieri. È questo l’imbroglio di Putin? Organizzare colloqui, fingere un’apertura verso la tregua e promettere di allentare l’azione militare, ma poi non attenersi a niente di tutto ciò?

Il sospetto, a quasi 35 giorni dall’inizio della guerra, c’è. E si fa spazio anche tra i vertici e le organizzazioni di intelligence internazionali.

Putin fa promesse nei colloqui, ma i bombardamenti continuano

“Siamo molto cauti, perché nulla di quanto abbiamo visto finora ci ha dimostrato che Putin e i suoi rappresentanti siano particolarmente seri: è più che altro una mossa diversiva per guadagnare tempo”. Questo quanto riferito da una fonte dell’intelligence britannica, che rimane sotto anonimato ma si esprime in maniera piuttosto esplicita.

Ciò che vediamo ancora accadere sul campo di guerra, infatti, non lascia spazio ad alcun dubbio. Nella zona a nord-ovest di Kiev, a soli 20 km dalla città, continuano i bombardamenti da parte dell’esercito russo, nonostante la promessa della riduzione delle operazioni di attacco. L’amministrazione militare ucraina della regione ha riferito che “nella zona di Kiev la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro i complessi residenziali e le infrastrutture sociali”.

I Russi continuano ad attaccare quasi tutte le città posizionate sulla linea del fronte che separa il territorio ucraino da quello controllato dai separatisti filo-russi. Inoltre, dopo l’annuncio di Mosca sull’intenzione di concentrarsi sul Donbass, si pensa che la situazione potrà peggiorare nei prossimi giorni

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UK e USA non credono ai colloqui di Putin

Lo scetticismo verso Putin si espande. Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha specificato che «bisogna giudicare la Russia dalle sue azioni, non dalle sue parole, perché c’è una grande distanza tra le due». A trovarsi d’accordo con la posizione inglese è anche il segretario di stato Usa, Anthony Blinken, che non ha trovato progressi costruttivi dai risultati dei negoziati.

Insomma, sta emergendo un nuovo approccio anglo-americano alla guerra che sembra quasi andare contro le trattative in corso. Infatti, l’obiettivo strategico non sarebbe porre fine al conflitto, ma determinare la sconfitta sul campo della Russia. Una guerra a oltranza che prevede aiuti più massici in termini di armi all’Ucraina da parte dei Paesi europei.

Dal governo di Londra trapela l’intenzione di sfruttare il contrattacco delle forze di Kiev per costringere i Russi ad arretrare e, possibilmente, per sconfiggerli totalmente. Il Times ha esplicitato il nuovo approccio. “La strada più sicura – si legge nell’editoriale di oggi – è che l’Ucraina prevalga militarmente sulla Russia: l’Occidente non deve farsi sedurre dai discorsi di Mosca su accordi di pace, ma fornire a Kiev gli strumenti per finire il lavoro”.

Putin: colloqui e promesse fasulle

A sostenere l’idea che le promesse di Putin siano una completa falsità è anche Tatjana Stanovaja, fondatrice del centro studi R Politik. «Non vedo perché Mosca possa riconsiderare le sue richieste iniziali. Non si aspettava questa resistenza della società ucraina e ora si ritrova truppe sparse in tutto il territorio», ha spiegato.

Ora la priorità di Putin sembra essere diventato il Donbass, perché ha dovuto rinunciare alla conquista di tutto il Paese in pochi giorni. «Sta solo guadagnando tempo per raggruppare l’esercito e focalizzarsi sulla parte Est dell’Ucraina, giustificando questi movimenti con il pretesto dei negoziati», ha sottolineato Stanovaja.

Dunque, Mosca non sembra che voglia siglare alcun trattato di pace finché l’Ucraina non cederà a tutte le richieste. E la bozza di Kiev, c’è da dire, al momento ne accoglie giusto la metà.

 

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Editor: Susanna Bosio

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