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Putin mobilita la Russia, l’Ucraina continua la controffensiva?

L’Ucraina nelle ultime settimane ha riconquistato grandi aree riuscendo a respingere l’invasione, ma ora Putin ha deciso di richiamare altri 300 mila soldati

Pochi giorni dopo che la controffensiva dell’Ucraina è riuscita a respingere in parte le forze di Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in diretta tv il via alla mobilitazione militare parziale dei riservisti in Russia . Putin sa che quei riservisti (poco addestrati) non possono cambiare le sorti della guerra già da domani ed è per questo che ha minacciato il mondo con l’utilizzo dell’atomica. Quindi, quali potrebbero essere le contromosse imminenti di Kyiv?

La controffensiva dell’Ucraina

L’avanzata quasi a sorpresa dell’Ucraina del mese scorso, con cui ha ripreso possesso di circa 9000 chilometri quadrati di territorio, ha mostrato la debolezza dell’esercito russo e ha destabilizzato molti sostenitori della guerra in Russia. Molti di questi sostenitori per la prima volta hanno criticato l’operato di Putin.

Lo “zar” ora ha annunciato la mobilitazione parziale della Russia richiamando 300 mila riservisti che nei prossimi mesi verranno inviati al confine e in Ucraina. Il New York Times ha ricostruito lo scenario di guerra degli ultimi giorni e i possibili sviluppi immediati del confronto nell’est del Paese.

Grazie alla controffensiva, Kyiv è riuscita a riconquistare un’immensa zona che spazia tra la città di Kharkiv e il fiume Oskin. Tra i territori riconquistati figura la città Izium che fino a pochi giorni fa era in mano ai russi ed era utilizzata come base per l’invio di truppe a sud con la speranza di accerchiare l’esercito ucraino. I russi sembrano aver perso il comando della guerra e si sono riposizionati dietro il fiume Oskin ma gli ucraini lo hanno già passato in piccoli punti per essere subito pronti ad attaccare.

Il nuovo assetto geografico della guerra lascia dunque le linee di approvvigionamento russe molto vulnerabili. Inoltre, l’esercito di Mosca si è ritirato in maniera scomposta, lasciando dietro di sé un’infinità di armamenti, munizioni e veicoli corazzati pronti all’uso dell’esercito dell’Ucraina.

Non solo, questa sconfitta, tra le peggiori dalla Seconda Guerra Mondiale, ha demoralizzato i soldati già poco motivati da mesi e mesi di combattimenti di quella che doveva essere la “guerra dei tre giorni”. Ed ecco che Putin oggi (mercoledì 21 settembre) ha richiamato in servizio circa 300 mila riservisti.

Il discorso tramesso sulla Tv pubblica ha la duplice funzione di calmare i più pro guerra (critici del fallimento) e per indorare la pillola ai cittadini russi. Detto ciò, la minaccia nucleare è chiaramente rivolta all’Occidente (non è un bluff” ha detto) per spaventare e per impedire mosse ulteriori perché ci vorranno settimane e mesi per vedere un cambio di rotta della guerra. In questo tempo l’Ucraina può continuare la controffensiva.

Putin mobilita i riservisti ma l’Ucraina ora è libera di contrattaccare

L’annuncio di oggi di Putin è il chiaro segnale che la Russia sta perdendo la guerra sul campo di battaglia visto che ora Kyiv può sfruttare il momento di confusione per spingersi ancora più a est. Ma per l’esercito di Kyiv non è così semplice. Come ricorda il NYT, dopo l’avanzata l’esercito ucraino si trova a combattere lungo un fronte molto più ampio rispetto a prima.

I russi potrebbero sfruttare i varchi lasciati inevitabilmente aperti per indebolire la controffensiva. Inoltre, le truppe ucraine combattono da parecchi mesi subendo pesanti perdite e senza un vero ricambio. Ora l’Ucraina ha due possibilità. La prima è di provare un attacco diretto alle forze d’occupazione russe nel Donbass. La seconda è cercare di tagliare le linee d’approvvigionamento per far arretrare ulteriormente l’esercito russo.

Nel frattempo, l’Ucraina sta avanzando gradualmente anche a sud vicino a Kherson ma ciò aumenta l’allargamento delle fronte d’azione. I rifornimenti di armi Occidentali hanno di fatto permesso l’ammirevole resistenza e poi offensiva dell’Ucraina ma l’esercito russo rimane comunque più armato e più numeroso. Sulla qualità e sulle capacità logistiche ci sono più dubbi.

La Russia anche i questi ultimi giorni non ha mostrato segni di una ritirata di massa in posizioni ancora più difensive ma ha continuato a lanciare missili sulle città al confine. La qualità dei 300 mila uomini richiamati è incerta e il comando russo ci impiegherà mesi ad addestrarli e schierarli. In questo tempo l’Ucraina potrebbe trovare un vantaggio decisivo nel continuare la controffensiva riuscendo ad abbattere il morale delle truppe russe.

 

Articolo in aggiornamento…

 

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Editor: Lorenzo Bossola

 

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