Dizionario Arte

quadratura

Decorazione illusionistica in cui elementi architettonici sono dipinti su muri e/o soffitti in modo tale da creare l’illusione di un prolungamento immaginario dell’architettura reale. Già nota nell’arte romana antica, questa tecnica ebbe nuova fioritura con Mantegna nel XV secolo e raggiunse il suo momento di massimo splendore nel barocco italiano. Il miglior quadraturista fu probabilmente Andrea Pozzo che affrescò con sorprendente maestria il soffitto della chiesa di Sant’Ignazio a Roma con architetture e personaggi che sembrano innalzarsi verso i cieli. Specialmente quando è realizzata su soffitti, la quadratura richiede un’abilità straordinaria nell’uso della prospettiva perché l’architettura dipinta non appaia instabile. L’illusione risulta convincente solo quando lo spettatore si trova in un punto preciso di osservazione. A tal proposito Ellis Waterhouse scrive, riferendosi al soffitto di Sant’Ignazio: “Da molti punti di osservazione, specialmente dalle navate laterali della chiesa, l’effetto è assolutamente sconcertante. Le colonne sembrano cadere in avanti o di lato e lo spettatore si sente come Sansone nel tempio di Gaza. Ma c’è un punto al centro della navata (indicato da un segno sul pavimento) da cui tutto il dipinto appare nella giusta prospettiva e l’effetto è estremamente impressionante”. Diversamente da Pozzo, molti artisti si rivolsero a specialisti per la realizzazione delle quadrature. Agostino Tassi, per esempio, dipinse la struttura architettonica per il celebre dipinto L’aurora del Guercino, mentre Giambattista Tiepolo si avvalse spesso della collaborazione del brillante quadraturista Gerolamo Mengozzi Colonna (1688-1766).

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