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Rapporto Istat-Iss: “I morti di Covid-19 sovrastimati del 10%”

Il rapporto Istati-Iss rivela una sovrastima delle morti da Covid-19 di circa il 10%

Secondo il rapporto congiunto Istat-Iss, rispetto al periodo 2015-2019 “l’eccesso di mortalità totale” in Italia è stato di 178mila decessi . I dati presi in esame si basano sui certificati di morte redatti dai medici e se vengono confrontati con quelli di altri paesi europei si notano delle discrepanze. Secondo un geriatra dell’Iss, Graziano Onder, è possibile che in Italia ci sia una sovrastima dei decessi da Covid-19 del 10%.

Il rapporto e le morti da Covid-19

Secondo Onder, in Italia nove certificati su dieci “attribuiscono al virus la causa direttamente responsabile del decesso“, mentre le restanti morti per altre patologie. Il campione di certificazioni, su cui si basa il rapporto, è sufficientemente rappresentativo — per età, provenienza geografica, patologie — dei decessi Covid-19 nel complesso. Da questi dati ne viene fuori un quadro abbastanza diverso. “Solo” nel 23% dei casi il Covid-19 è indicato come l’unica causa responsabile del decesso, mentre nel 29% dei casi è presente una concausa e nel 48% si riscontra più di una causa possibile. Dunque, le morti “con” il Covid-19 e non “per” il Covid-19 sarebbero di più di quanto i certificati di morte riportano. Il metodo di conteggio delle morti varia da stato a stato, non è standardizzato, e quindi si possono verificare incongruenze, come nel caso italiano.

Ecco perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che l’unico metodo attendibile per capire le reali morti da Covid-19 sia “l’eccesso di mortalità totale” rispetto al periodo pre pandemia (2015-2019).

“Restituisce una fotografia più attendibile dell’impatto del Covid-19 sulla mortalità perché ogni Paese li ha calcolati come ha creduto, il Regno Unito ad esempio ha escluso dal conteggio delle morti Covid-19 quelle avvenute dopo 28 giorni dal contagio, noi invece ricomprendiamo tutti”, afferma Onder.

Dopo il vaccino

Nonostante l’ottima copertura vaccinale degli ultimi mesi, le morti in Italia sono state comunque elevate. L’Italia è al dodicesimo posto in Europa per morti Covid-19 per milioni di abitanti, ma è al sesto posto per immunità vaccinale. Secondo Onder, il parametro delle morti per abitanti non ha molto senso perché concorrono altri fattori.

Per esempio lo stile di vita e la socialità. “Infatti Spagna e Italia sono più colpite rispetto ai Paesi nordici dove la vita è più solitaria”. Subentra anche l’affidabilità del sistema sanitario e il numero di posti in terapia intensiva, con la Germania più attrezzata rispetto agli altri stati europei. Poi, l’elemento della composizione anagrafica della popolazione gioca un ruolo molto importante: “L’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone”, ma “non sembra sufficiente a dar conto delle differenze nell’eccesso di mortalità. […] In Germania, dove la proporzione di persone di 80 anni è leggermente inferiore rispetto all’Italia, si è osservato un incremento dei decessi totali decisamente più contenuto”.

Altri fattori che hanno contribuito al numero di morti sono la rapidità di trasmissione del virus e l’efficacia delle misure di contenimento, come i lockdown.

 

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Editor: Lorenzo Bossola.

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