Dizionario Arte

RAZIONALISMO COMASCO

Razionalismo comasco. Movimento artistico e architettonico sviluppatosi a Como tra la metà degli anni Venti e i primi anni Quaranta. I primi sintomi di un’adesione italiana al cosiddetto movimento moderno in architettura furono avvertiti a Como, intorno alla figura dei giovani Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri; l’edificio per abitazioni Novocomum (1927-1928) di Terragni sembrò, nonostante evidenti influenze novecentiste, il primo esempio di architettura razionalista in Italia.

Il fermento suscitato dalle novità architettoniche attirò notevoli attenzioni attorno alla città lariana, che coincisero con una serie di iniziative pubbliche, come il progetto per la Casa del Fascio, affidato a Terragni nel 1932 (e ultimato nel 1936), e il concorso per il Piano regolatore cittadino (1934).

Parallelamente si raccolse, attorno a Terragni e alla rivista Quadrante, fondata nel 1933 da Massimo Bontempelli e Pier Maria Bardi, un vivace gruppo stimolato soprattutto da Alberto Sartoris e costituito, oltre che da Terragni e Lingeri, dagli architetti Cesare Cattaneo, Ico Parisi e Luigi Zuccoli, e da artisti quali Manlio Rho, Mario Radice, Carla Badiali, Carla Prina, Aldo Galli. Se sul versante architettonico il movimento realizzò alcuni importanti progetti modernisti, su quello pittorico ebbe un ruolo determinante nelle vicende dell’astrattismo riferibile all’ambiente milanese del Milione.

Nel 1938, anno cruciale nella cultura dell’Italia fascista, vari esponenti del movimento contribuirono alla fondazione della rivista Valori primordiali, diretta da Franco Ciliberti; l’intento di coniugare trasfigurazione mitica e astrazione, unito all’appartenenza fascista di alcuni membri e ai recenti lavori per la Casa del Fascio, permise di preservare l’arte modernista italiana dalle repressioni successive alla Mostra dell’arte degenerata a Monaco e alle leggi razziali; a tale proposito furono rafforzati i contatti con Marinetti, persona ben vista dal regime:

Como era stata infatti la città di Antonio Sant’Elia, e proprio nel nome del compianto architetto fu sancito il legame tra razionalismo e futurismo, con la fondazione del Gruppo primordiali futuristi Sant’Elia (1940) e la stesura, nel 1941, di una serie di manifesti. La stagione del razionalismo comasco si può considerare chiusa nel 1943, con la morte di Terragni, sua figura carismatica, e di Cattaneo.

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