Re Ruggero
Dizionario Opera

Re Ruggero (1926)

Re Ruggero: Quando Szymanowski, durante l’estate del 1918, ebbe modo di conoscere gli abbozzi del libretto di Iwaszkiewicz, ambientato in una misteriosa Sicilia medioevale, si dimostrò subito entusiasta del progetto; nei successivi incontri il compositore collaborò attivamente alla definizione dell’ambientazione scenografica, fornendo al poeta una precisa cornice entro cui muoversi.

Ruggero II di Sicilia - Wikipedia

Il libretto, ultimato nel 1920, non soddisfece però completamente Szymanowski, che riscrisse in pratica tutto il terzo atto. La messa in musica fu ultimata quattro anni dopo, nel 1924.

Argomento di Re Ruggero è il conflitto tra la chiesa cristiana della Sicilia medioevale e un culto pagano, esaltatore della bellezza e del piacere, proclamato da un giovane pastore-profeta. Si tratta in sostanza di una rivisitazione nietzscheana de Le baccanti di Euripide, in cui Ruggero (Penteo) emerge alla fine «forte abbastanza per la libertà», avendo vinto in se stesso le forze dionisiache, arricchenti ma pericolose; non a caso – nel finale – è Apollo che Ruggero saluta nel sole nascente, in una sorta di riconciliazione fra i due miti che permette di vedere nel pastore l’ombra di Ruggero, così come Mefistofele lo è di Faust.

Qui risiede la differenza con la versione di Iwaszkiewicz, in cui Ruggero seguiva invece Dioniso come discepolo; ed è sintomatico che il cambiamento sia stato rispecchiato anche dal titolo: in un primo momento l’opera avrebbe dovuto intitolarsi Pasterz (Il pastore).

Teatro Massimo, ''Re Ruggero'' - Opera lirica | PERONI

Atto primo . In una chiesa si sta celebrando una messa solenne. L’arcivescovo e la badessa si interrogano sulle ragioni dell’allontanamento del popolo dalla chiesa; il saggio Edrisi interviene, fornendo una descrizione del pastore responsabile della diffusione di una nuova religione.

L’arcivescovo pronuncia dure parole di condanna, ma la regina Roxana intercede, affinché venga fornita al pastore la possibilità di spiegarsi. L’arrivo di quest’ultimo muta completamente l’atmosfera: egli proclama il suo credo e si abbandona all’elogio dell’amore e della bellezza; Roxana ne è attratta e si unisce a lui nel canto. Il richiamo di Ruggero al silenzio infrange improvvisamente il clima estatico; il re lascia partire il pastore e gli dà appuntamento per la sera stessa a palazzo.

Atto secondo . Nella profonda notte stellata, nel cortile interno del palazzo, Ruggero ed Edrisi attendono. Il pastore giunge con i suoi, annunciato da lontano dal suono di tamburello e cetra, e saluta il re in nome dell’amore eterno: parla della nuova religione, delle sue origini, invita alla musica e alla danza; a questa si abbandonano tutti i discepoli del pastore, e anche Roxana.

Ancora una volta è la voce del re a porre fine al clima d’estasi; un tentativo di incatenare il pastore non ha successo, ed egli può lasciare il luogo seguito dai suoi e da Roxana, come in sogno. Il re, rimasto solo, depone corona e mantello e si appresta a seguire gli altri.

Atto terzo . Guidato da Edrisi, il re giunge fra le rovine di un anfiteatro greco; chiama Roxana ed ella gli risponde: gli dà il benvenuto, perché è entrato nel regno dell’amore in umiltà e senz’armi. Sull’altare posto al centro dell’anfiteatro appare il pastore, nelle vesti del dio Dioniso; tutti si trasformano in baccanti, driadi e satiri. Quando la notte giunge al termine, il re saluta Apollo nel sole nascente: sono partiti tutti ed egli è rimasto solo, rinato e arricchito dal credo dionisiaco senza esserne divenuto adepto.

Ruggero II, dal nord Europa alla conquista del Mediterraneo

Ogni atto è costruito attorno a un confronto fra Ruggero e Dioniso, in tre luoghi diversi: una chiesa bizantina, il palazzo reale, l’anfiteatro greco. Costituiscono altrettanti statici tableaux , percorsi da una trama leitmotivica, dove poco spazio è dato all’azione, anche in termini puramente musicali; prevale un atteggiamento contemplativo, e in effetti Re Ruggero non è lontano da un impianto oratoriale.

Nel primo atto sono riconoscibili tre ampie unità formali, la prima delle quali si ispira al mondo della musica bizantina: salmodie antifonali, doppi cori, impiego della tecnica medioevale dell’ organum , di falsibordoni e di formule modali. Szymanowski introduce anche autentici inni bizantini e un corale luterano; l’impiego di idiomi arcaici intende porgere un’immagine anacronistica della chiesa istituzionalizzata, fortemente contrapposta allo sprigionarsi delle energie dionisiache che coincide con l’ingresso del pastore, la seconda unità.

In essa sono presenti legami motivici con gli antichi temi bizantini, particolarmente nel primo dei due Leitmotive associati alla figura del pastore, con un significato simbolico che lascia già presagire l’esito della vicenda: il conflitto fra la chiesa e il pastore non è che un’incarnazione delle opposte forze che agiscono in Ruggero. L’unità successiva è caratterizzata dall’unirsi delle voci di Roxana e del pastore, dal loro progressivo emergere su uno sfondo corale, fino al raggiungimento di un climax.

Il secondo atto è un tableau orientale (arabo-indiano), in forte contrasto con il bizantinismo del primo. Si articola in due ampie unità, la prima costruita attorno all’aria strofica in cui Roxana intercede per il pastore (divenuta celebre grazie alla trascrizione di Pawel Kochanski per violino solo), la seconda basata sulle danze rituali, l’ultima seduzione offerta dal credo dionisiaco; questo secondo momento, di couleur e di spettacolo, è interamente dedicato a una stilizzazione orientale, con l’impiego timbrico del coro (senza testo), gli ostinati delle percussioni e scansioni metriche irregolari: un mondo sonoro che ricorda da vicino quello dell’ampia sezione centrale della Terza sinfonia (1914-16).

Nel terzo atto il simbolismo dell’opera si fa più esplicito: ora il pastore si presenta come Dioniso, e Ruggero lascia che il suo tormentato dissidio interiore si sciolga in favore della nuova fede. La figura di Ruggero, appena delineata nel primo atto, intenta a percorrere «la nera notte dell’anima» nel secondo, emerge finalmente in piena luce nel terzo; ed è significativo che solo in questo momento acquisti una propria ed energica identità musicale. Fra le non molte riprese dell’opera si ricordano quelle di Praga (1932), Palermo (1949 e 1992), Varsavia (1965) e Londra (1975).

Type:

[Król Roger] Opera in tre atti

Author:

Karol Szymanowski (1882-1937)

Subject:

libretto proprio e di Jaroslaw Iwaszkiewicz, dalle Baccanti di Euripide

First:

Varsavia, Teatro Wielki, 16 giugno 1926

Cast:

Ruggero II, re di Sicilia (Bar); il pastore (T); Roxana, regina di Sicilia (S); Edrisi, saggio arabo (T); l’arcivescovo (B); la badessa (A); sacerdoti, monaci, suore, accoliti, cortigiani, guardie, eunuchi, discepoli del pastore

Signature:

m.t.m.

Conclusione: Argomento di Re Ruggero è il conflitto tra la chiesa cristiana della Sicilia medioevale e un culto pagano, esaltatore della bellezza e del piacere

Leggi anche:

Dizionario Opera

Re pastore, Il (1775)

Re in ascolto, Un (1984)

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!