“Recycling Beauty” in Fondazione Prada.
Arte,  Mostra

“Recycling Beauty” in Fondazione Prada.

Impariamo dagli antichi la sostenibilità

L’esposizione “Recycling Beauty” – da domani in Fondazione Prada – è un’inedita ricognizione dedicata al tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco.

Fondazione Prada ci porta e ci invita  a considerare il passato come un fenomeno in costante evoluzione.

La  mostra –  unica nel suo genere – intende focalizzare l’attenzione sul momento in cui il pezzo antico abbandona la propria condizione iniziale o di rovina e viene riattivato. Acquistando nuovo senso e valore grazie al gesto del riuso.

 

“Recycling Beauty” in Fondazione Prada.
Gruppo di un leone che divora un cavallo IV secolo a.C. marmo pentelico

La ricerca

La premessa di questa ricerca è la necessità di considerare il classico non solo come un’eredità del passato, ma come un elemento vitale in grado di incidere sul nostro presente e futuro.

Curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola con Denise La Monica la mostra ospita oltre sessanta opere d’arte altamente rappresentative.  Provenienti da collezioni pubbliche e musei italiani e internazionali come Musée du Louvre di Parigi. Kunsthistorisches Museum di Vienna, Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen. Musei Capitolini, Musei Vaticani e Galleria Borghese di Roma, Gallerie degli Uffizi di Firenze e Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Il progetto espositivo, concepito da Rem Koolhaas/OMA con Giulio Margheri, si sviluppa in due edifici della Fondazione, il Podium e la Cisterna. Come un percorso di analisi storica, scoperta e immaginazione.

 

“Recycling Beauty” in Fondazione Prada.
Nicolas Cordier La Zingarella 1607–1612 riuso di una statua dell’inizio del I secolo d.C. e Il Moro

Nel Podium

Nel Podium un paesaggio di basamenti  bassi permette di percepire i pezzi esposti come un insieme, mentre le strutture simili a postazioni di lavoro permettono  un esame più ravvicinato grazie alla presenza di sedie da ufficio.

Le opere indagano le ragioni funzionali, politiche o religiose del reimpiego di antichità. È il caso del gruppo scultoreo di età ellenistica del Leone che azzanna un cavallo (IV secolo a.C.), che nel Medioevo viene collocato sul Campidoglio e diventa allegoria del buon governo cittadino.

Solo per citarne alcune altre e non levarvi la sorpresa delle meraviglie che troverete:

Il pavone in bronzo dorato prima decorava il mausoleo dell’imperatore Adriano poi è passato a ornare una fontana davanti alla vecchia Basilica di San Pietro.

Da latrina romana in marmo rosso di porfido, pietra simbolo del potere, promossa a trono papale. L’apertura al centro serviva ad accertare il sesso maschile del pontefice. L’originale è andata persa ma il clone del “Il Giovane di Magdalensberg “ fu regalato nel ‘500 dall’Arciduca Fernando alla sorella Maria d’Ungheria.

Altri reperti portano invece la “firma” dell’autore e il “fatto in Atene” era un’attestato di autenticità.

 

Sedia termale (latrina ) Età adrianea  (117 – 138 d.C.) marm0 rosso antico Città del Vaticano, Musei Vaticani

 

Nella cisterna

Due sale della Cisterna sono dedicate alla statua colossale di Costantino (IV sec. d.C.), una delle opere più importanti della scultura romana tardo-antica.

Due monumentali frammenti marmorei, la mano e il piede destro, normalmente esposti nel cortile del Palazzo dei Conservatori a Roma, sono accostati a una ricostruzione del Colosso in scala 1:1, mai tentata prima, che evidenzia come l’opera sia il risultato della rielaborazione di una più antica statua di culto, probabilmente di Giove.

 

Recycling Beauty in Fondazione Prada

La mostra ‘Recycling Beauty’, apre il 17 novembre nella sede della Fondazione Prada , dove rimarrà fino al 27 febbraio prossimi. Via Isarco 3, Milano.

 

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