Rencontre imprévue
Dizionario Opera

Rencontre imprévue, La (1764)

Rencontre imprévue: Le fortune di Gluck a Vienna, città nella quale si era stabilito nel 1752, iniziarono con l’incontro con il conte Giacomo Durazzo, ambasciatore di Genova nella capitale austriaca.

Rencontre imprévue

La Rencontre imprévue

Durazzo, che nel 1754 assunse la sovrintendenza dei teatri viennesi, oltre a mettere in contatto Gluck con il poeta Ranieri de’ Calzabigi (insieme al quale Gluck ebbe poi modo di realizzare il suo progetto di riforma dell’opera seria), diede incarico al compositore di adattare per le scene viennesi una serie di comédies e vaudevilles francesi.

In seguito Gluck compose egli stesso alcuni opéras-comiques (sette tra il 1758 e il ’61), raggiungendo il suo miglior esito proprio con La rencontre imprévue . L’accattivante soggetto ‘turco’, molto simile a quello poi utilizzato da Mozart per Die Entführung aus dem Serail , e la variegata e brillantissima musica composta da Gluck decretarono alla Rencontre un clamoroso successo. Lo stesso Mozart rese omaggio all’opera del suo illustre predecessore componendo, tra il 1783 e il 1784, un ciclo di variazioni per pianoforte sull’aria di Osmin “Unser dummer Pöbel meint”.

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Alì, principe di Balsora, credendo morta l’amata Rezia affronta una serie di peripezie, vagando di terra in terra insieme al fido schiavo Osmin. Giunti al Cairo i due, grazie all’intervento di un derviscio, scoprono che Rezia, in realtà ancora viva, è prigioniera del sultano Achmet d’Egitto, che vorrebbe farne la sua favorita.

Travestiti da pellegrini in partenza per La Mecca, Alì e Rezia, che è riuscita a evadere dal serraglio, tentano la fuga, aiutati dal solito derviscio; ma quando quest’ultimo scopre che il sultano Achmet ha promesso una ricca ricompensa a chi contribuisca alla cattura della fuggitiva Rezia, denuncia gli amanti, che vengono sorpresi e arrestati dal sultano.

Appresa la nobile origine dei due prigionieri, e commosso dalla loro forza d’animo e dal loro amore, il sultano infine concede loro la libertà, perdonando anche al derviscio traditore, che obbliga però a lasciare Il Cairo. Nel brillante vaudeville conclusivo, tutti celebrano le virtù del sultano e l’onnipotenza dell’amore.

Ultimo degli opéras-comiques composti da Gluck, La rencontre imprévue mostra la straordinaria abilità con la quale il compositore seppe adattare ai gusti del pubblico di Vienna un genere di spettacolo tipicamente francese.

La complessità della scrittura vocale, inaudita per un opéra-comique , la ricchissima tavolozza orchestrale, nella quale spiccano le ‘turcherie’ tanto in voga nella Vienna del secondo Settecento, e la varietà delle forme impiegate – gli ampi brani d’insieme che chiudono gli atti sono di chiara marca italiana – diedero a quest’opera un clamoroso e duraturo successo. La sua popolarità è confermata dal fatto che in seguito fu tradotta in tedesco e rappresentata dalla compagnie di Singspiel .

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Type:

ou Les pèlerins de la Mecque Comédie mêlée d’ariettes in tre atti

Author:

Christoph Willibald Gluck (1714-1787)

Subject:

libretto di Alain-René Lesage e Louis Hurtaut Dancourt

First:

Vienna, Burgtheater, 7 gennaio 1764

Cast:

Ali (T); Rézia (S); Dardané (S); Amine (S); Balkis (S); Osmin (T); Achmet, sultano d’Egitto (T); Banou (rec); Vertigo, pittore (B); un derviscio (B); un capo carovana (B); Morachin, schiavo negro (rec); ancelle di Rézia, seguito e gua

Signature:

p.r.

Conclusione: Rencontre imprévue: Le fortune di Gluck a Vienna, città nella quale si era stabilito nel 1752, iniziarono con l’incontro con il conte Giacomo Durazzo

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