renoir. la mostra
Arte,  Mostra

Renoir. La mostra a Rovigo è già un successo

La pinacoteca di Palazzo Roverella, a Rovigo, ha organizzato la mostra Renoir. L’alba di un nuovo classicismo, in programma dal 25 febbraio al 25 giugno 2023. L’iniziativa sembra essere un grande successo: infatti il giorno precedente l’inaugurazione aveva raccolto oltre 10.000 prenotazioni e nel primo fine settimana di esposizione ha registrato 1582 ingressi, una cifra record mai documentata per iniziative simili organizzate nel capoluogo veneto.

L’esposizione

L’esposizione, realizzata con la collaborazione della Fondazione Cariparo e dell’Accademia dei Concordi e risultante dalle ricerche del curatore Paolo Bolpagni, riunisce 47 opere di Renoir e di altri grandi maestri, provenienti da importanti musei francesi, svizzeri, tedeschi e danesi e dalla collezione privata di Alberto di Monaco.

Da programma, si sarebbe dovuta esporre anche la Venus Victrix, bronzo realizzato dall’artista nel 1916 e conservato presso il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam; tuttavia, quando l’istituzione che lo possiede ne ha bloccato il prestito per via del sopraggiunto sospetto che possa essere stata ottenuta tramite razzie di epoca nazista, a supplire la sua presenza è stata la Piccola Venere in piedi del 1913, proveniente dalla Kunsthalle di Amburgo. Inoltre, a corredare le opere d’arte c’è la versione restaurata del cortometraggio Gita in campagna, in cui il regista Jean Renoir ricrea le stesse atmosfere evocate dalle pitture del padre.

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Venus Victrix, Pierre-Auguste Renoir.

Un Renoir non impressionista

Pierre-Auguste Renoir è universalmente conosciuto per la sua esperienza impressionista, che tuttavia è stata di breve durata e per lui – già a partire dagli anni ’70 dell’Ottocento – non del tutto soddisfacente. Un punto di svolta fu il viaggio in Italia compiuto fra gli anni 1881 e 1882, durante il quale visitò, fra le altre, Venezia, Padova, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. A colpirlo, durante il tour, fu la luce mediterranea, assieme alle opere di Vittore Carpaccio e Giambattista Tiepolo, alla visita all’isola di Capri, alle pitture pompeiane e alla collezione del Museo Archeologico di Napoli.

A livello artistico, questo generò in lui una rivoluzione creativa che portò il suo stile a inasprirsi, sotto l’influenza di Raffaello e di Ingres. Ne derivò un tratto nitido, attento alle volumetrie e alla monumentalità delle figure, caratterizzato da un colore caldo e brillante mutuato da Tiziano e Rubens. Senza lasciarsi influenzare dalle mode del momento, che si muovevano in direzione del Postimpressionismo e del Simbolismo, Renoir sperimentò una forma moderna e personale di classicismo, che lo portò a riproporre alcuni elementi tipici della pittura rinascimentale.

La mostra concentra la sua attenzione sulla produzione successiva agli anni ’80, caratterizzata da questa nuova sensibilità, che in passato fu superficialmente liquidata come momento discendente della parabola artistica del pittore, ma che – come l’esposizione dimostra – contiene in nuce la volontà di ritorno all’ordine cui diede seguito lo sviluppo artistico del periodo fra le due guerre mondiali.

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Editor: Leonardo Santarelli

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