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Ricordando quel genio di Boccioni

Al Mart di Trento la mostra che celebra il maestro del futurismo Boccioni a cent’anni dalla scomparsa

U. Boccioni: una tela del 1907-1908, Collezione privata, courtesy Galleria Tega
U. Boccioni: “Veneriamo la madre”, una tela del 1907-1908, Collezione privata, courtesy Galleria Tega

Futuristi si nasce, probabilmente. Perché anche nel periodo della distensione divisionista, gli anni della pennellata morbida e carezzevole, Umberto Boccioni (1882-1916) lasciava intuire il flusso dinamico delle successive opere futuriste.

U. Boccioni: dipinto del 1909-1910, Collezione Intesa San Paolo, Gallerie d'Italia, in Piazza Scala, Milano
U. Boccioni: “Tre donne”, un dipinto del 1909-1910, Collezione Intesa San Paolo, Gallerie d’Italia, in Piazza Scala, Milano

“Tre donne”, per esempio, è stato dipinto nel 1909, momento clou del periodo divisionista, ma è già portatore di quel senso espanso e sibilante del colore che ritroveremo, nel 1913, nella colata di colori sfumati dal rosso al rosa al giallo, al verde  del capolavoro futurista “Dinamismo di un corpo umano”

Una tela di bellezza assoluta, realizzata tre anni prima dell’incidente a cavallo avvenuto nelle retrovie di Verona, che causò la morte pittore e soldato volontario Boccioni a soli 34 anni. I quadri sono al cuore della mostra che conclude le celebrazioni dell’artista a cent’anni dalla morte, e che dopo la tappa di Milano, Palazzo Reale, è da ieri alloggiata al Mart di Rovereto.

U. Boccioni: "Dinamismo di un corpo umano", dipinto del 1913. Milano, Museo del Novecento, Collezione Jucker
U. Boccioni: “Dinamismo di un corpo umano”, dipinto nel 1913. Milano, Museo del Novecento, Collezione Jucker

Nuova la versione espositiva (a cura di Francesca Rossi e Agostino Contò) che suddivide le opere in sezioni tematiche: dipinti, sculture, incisioni, fotografie, libri, documenti e le tavole dell’Atlante e dei Diari dell’artista, un autentico tesoro di immagini, carte e souvenir concessi dalla Biblioteca Civica di Verona e dalla Getty Research Library di Los Angeles.

U. Boccioni, "Autoritratto", Atlante delle immagini 2, 1895.1909, tav. A3r. Verona, Biblioteca Civica, Fondo Callegari-Boccioni
U. Boccioni, “Autoritratto”, Atlante delle immagini 2, 1895.1909, tav. A3r. Verona, Biblioteca Civica, Fondo Callegari-Boccioni

Emozionante la sezione intitolata alla madre, la signora Cecilia Forlani, che ebbe un ruolo centrale nell’immaginario del figlio Umberto. Oggi ricordato soprattutto come il grande futurista, co-firmatario del Manifesto dei pittori futuristi di Filippo Tommaso Marinetti, ma che in realtà non dimenticò mai le sognanti atmosfere simboliste da cui era partito, con Previati, Fornara, Rops e Redon, che sono ampiamente citati in mostra.

Umberto Boccioni. Genio e memoria. Mart di Rovereto (Trento) Orario: da martedì a domenica 10 – 18; venerdì 10 –  21; lunedì chiuso. Info: tel. 0464 438887. Fino al 19 febbraio

Il bacio nell’arte: quando le emozioni vivono anche da dipinte.

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