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Rincaro dei prezzi e crisi del gas: cosa rischia l’Italia nella guerra tra Ucraina e Russia?

Ecco le principali conseguenze per l’Italia nella guerra tra Ucraina e Russia

In quella che potrebbe essere la guerra tra Ucraina e Russia, anche l’Italia si sta preparando a schierare parte della sua fanteria e dei suoi reparti meccanizzati. Alpini e bersaglieri, principalmente, che saranno impiegati in attività di addestramento. Lo scopo è quello della deterrenza.

Ma al di là della nobile partecipazione dei nostri militari, che cosa rischierebbe l’Italia in questo conflitto? La conseguenza principale, infatti, sarebbe un enorme shock energetico sul gas. E il nostro Paese sta già soffrendo dall’inizio dell’anno a causa del rincaro delle bollette.

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Guerra Ucraina – Russia: le conseguenze per l’Italia

Il primo fronte più preoccupante è quello dell’energia. L’Italia è uno dei Paesi Occidentali più esposti a una crisi del gas dalla Russia. I dati sono stati riportati dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale negli scorsi giorni: a gennaio le forniture di Mosca per l’Europa si sono ridotte del 40%.

Il rischio di ogni Paese europeo si calcola secondo un indice di vulnerabilità. Che varia da un minimo di 0 (Svezia) a un massimo di 31 (Ungheria). Su questa scala, l’Italia segna un sostanziale 19. Seconda tra i più grandi Ue è la Germania, con un valore di 12, comunque piuttosto elevato. Se la cava, invece, la Francia, che affidandosi soprattutto al nucleare e alle importazioni di Gnl registra un valore di 3.

Nemmeno l’accelerazione sull’estrazione di gas tanto auspicata dal governo italiano, e iniziato con la nuova mappa degli impianti, non arriverebbe in tempo. Infatti, ci vogliono specifici tempi tecnici che non possono essere in alcun modo accelerati. Solo la politica, attraverso degli accordi, può agire in maniera rapida evitando la riduzione degli approvvigionamenti.

Inoltre, la Russia e l’Ucraina si collocano rispettivamente al primo e al terzo posto per produzione di grano a livello mondiale. E sul fronte agricolo insieme garantiscono 1/3 del commercio di tutto il mondo. Per questo, anche le quotazioni internazionali di grano per pane e mais fanno registrare un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana.

Venti di guerra: il rialzo delle Borse

Nel frattempo, i venti di guerra spaventano le Borse di tutto il mondo. I mercati, infatti, si preparano a un possibile conflitto, soprattutto alla luce degli avvertimenti dei Paesi coinvolti. Ieri Joe Biden ha fatto sapere che gli Usa, insieme agli alleati, «risponderanno in modo rapido e deciso» ad un’eventuale aggressione da parte di Putin.

L’Europa comincia la settimana specialmente con un aumento dei prezzi di gas e petrolio. Si registra anche un balzo in avanti dello Spread, che si attesta a 171 punti, rispetto ai 165 della chiusura di venerdì scorso. Secondo le rilevazioni di Bloomerg, è il massimo da giugno 2020.

 

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Editor: Susanna Bosio

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