Rita Bellanza a X Factor 2017
Spettacolo

RITA BELLANZA. X FACTOR 2017 , HA COMMOSSO

Buone notizie per Rita Bellanza a X Factor 2017.

Due canzoni a X Factor 2017, una storia difficile, un trionfo. Tutti colpiti, Levante, Mara Maionchi, Fedez e Manuel Agnelli, la critica e il pubblico a casa, i social.

«Prima di andare in scena credevo di non farcela. Mi dicevo: ma che ci faccio qui! Poi quelli della produzione mi hano quasi spinto. Sono entrata qualche secondo dopo la chiamata. Non ero proprio convinta di salire. Poi davanti ai giudici è andata benissimo. Soffro d’ansia, qualsiasi cosa faccia l’affronto in modo ansiogeno. Però questo può essere anche positivo: se non avessi vissuto il momento con un po’ di tensione non avrei trasmesso nulla»

. Dopo aver incassato «sei un diamante da sgrezzare», ha risposto così: «Speriamo di brillare, prima o poi. Spero anche in un dopo. Vorrei imparare a tirar fuori la mia musica, come fanno i musicist

Rita Bellanza, 20 anni, calabrese, residente a Riva di Solto, provincia di Bergamo, ha incantato con il sorriso della sofferenza e un talento indiscutibile.

Ha fatto solo due cover, dolorose in modo diverso: “Baby Can I Hold You” di Tracy Chapman e “Sally” di Vasco Rossi. Una figura femminile di Vasco difficile da ricantare perché è un arcobaleno sotto la pioggia che illumina il buio esistenziale di una giovane donna.

Rita ha lasciato ai giudici  e a noi poche pudiche briciole della sua vita, il padre che non vede da tempo («il suo tradimento» indicato come peccato originale della sua sofferenza), una famiglia che ha lasciato trasferendosi al Nord, per entrare nella comunità “Arcobaleno” e iniziare un faticoso percorso di adozioni.

Tre famiglie. Ma poiché non tutti quelli che soffrono l’abbandono di un padre, anche a X Factor, riescono ad andare oltre la nostra commozione portandoci in una diversa mood, lei ci ha messo molto del suo.

La sensibilità, certo, e una maturità inevitabile, il timbro che è anche impronta della sua anima. Body and soul, dalla pancia al cuore.

X Factor 2017. Rita Bellanza, il dolore cantato col sorriso

Rita Bellanza ha studiato jazz al Cdpm di Bergamo con Giovanni Guerini, la scuola in rete con il Festival del Jazz, e nel 2014 ha vinto una borsa di studio proposta dai docenti e sostenuta dal Comune di Bergamo. Per frequentare i corsi di perfezionamento non solo in canto jazz ma anche in lettura,, canto corale, piano complementare. Per diventare musicista.

Se la sua anima è stata scolpita dal vento, lo studio e la musica hanno strutturato il suo talento, il suo essere, come cantava Billie, “a volte felice e a volte blue”.  Che si apre sempre in un sorriso, perché la storia che vi stiamo raccontando è fatta anche di buone notizie, la sua voce respira con l’istinto e la tecnica, che qui è leggera consapevolezza.

Rita ha cantato solo due canzoni, che di solito sono niente, il tutto deve ancora accadere e arrivare, gli improbabili paragoni le sono già stati recapitati, a sua insaputa. Sembra Amy Winehouse, dice qualcuno, positiva non autodistruttiva. È fuggita dal dolore, non lo ha cercato nella propria debolezza.

Le sue cover sono come gli standard per quelle cantanti di jazz. Ci vogliono due anni per entrare sotto la pelle di una canzone, diceva una di loro, Rita corre veloce come certi ragazzi del Sud. Senza ansimare, senza fare troppo rumore.

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