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Rocío Muñoz Morales, vita e curiosità sulla madrina di Venezia 79: carriera, amore e molto altro

Dall’etichetta di “moglie di” al Festival del Cinema 2022: ecco chi è Rocío Muñoz Morales, madrina di Venezia 79

Prima bollata come l’ennesima bellezza vuota e senza cervello, poi ostacolata dal pregiudizio di chi la additava come moglie gold digger di Raoul BovaRocío Muñoz Morales si è fatta strada con le unghie e con i denti in un mondo che sembrava pensato per rallentarla.

Armata di perseveranza, impegno e indiscutibile talento, non si è però lasciata abbattere, costruendo – mattone dopo mattone – una carriera invidiabile che dal ballo l’ha portata al giornalismo prima, al cinema poi. Dieci anni dopo il suo matrimonio, ha sostituito l’etichetta di “moglie di” con un titolo ben più prestigioso: quello di madrina del Festival del Cinema di Venezia 2022.

Ma chi è veramente Rocío Muñoz Morales? Qual è la storia che l’ha portata sul red carpet della 79ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla madrina di Venezia 79, Rocío Muñoz Morales: studi, carriera, marito e molto altro.

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Rocío Muñoz Morales, origini e infanzia: da Madrid a una carriera tra ballo, giornalismo e TV

Classe 1988, Rocío Muñoz Morales è originaria del sud della Spagna. Ciononostante, la sua prima infanzia e la sua adolescenza si avvicendano nella capitale spagnola, Madrid, dove Rocío cresce insieme ai genitori.

È proprio qui, quando è ancora una bambina, che scopre il primo di quella che si sarebbe rivelata una lunga lista di talenti: il ballo. Fin da piccolissima, quindi, calca i suoi primi palcoscenici, piroettando verso un futuro dalle mille sorprese. La prima, arriva quando Rocío termina gli studi obbligatori, e sceglie di lasciare il ballo per il giornalismo, intraprendendo gli studi in questa disciplina. Nel frattempo, posa come modella per arrotondare: compare su Elle, Vogue, Vanity Fair e molte altre prestigiose testate di moda. Poi, cambia di nuovo rotta, e propende per l’Accademia di recitazione di Madrid. 

Nel 2006, quando viene scelta per partecipare al tour mondiale di Julio Iglesias come ballerina, ha alle spalle una formazione quanto mai variegata. Il suo talento di ballerina la porta persino sugli schermi di Mira quién baila (la versione spagnola di Ballando con le stelle) come maestra di ballo, ma è la recitazione a rivelarsi ben presto come sua vera vocazione. 

Il suo debutto come attrice risale al 2009, quando fa il suo ingresso nel mondo delle telenovelas latine, che la terrà occupata – tra commedie e serie TV – fino al 2011. L’anno successivo, il successo accumulato la porterà in Italia. 

 

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Il colpo di fulmine con Raoul Bova e i pregiudizi: Rocío Muñoz Morales e il complicato esordio in Italia

Il 2012 segna una svolta nella vita di Rocío, sia sul piano professionale che su quello personale. In quell’anno, infatti, non solo il film Immaturi – Il viaggio le apre le porte del cinema e della televisione italiana, ma le presenta quello che diventerà suo marito: Raoul Bova.

Tra i due è un vero e proprio colpo di fulmine e, dal set, iniziano una storia destinata a durare. Affascinante, già affermato e di 17 anni più vecchio, però, l’attore fa subito da parafulmine per gli haters, i commenti sessisti e i pregiudizi. 

Bollata come gold digger, sfruttatrice e opportunista in cerca di fama, l’attrice ha convissuto a lungo con ogni genere di malignità. «È acqua passata», ha confidato oggi Rocìo Muñoz Morales al “Corriere della Sera”, dopo più di un decennio da marito e moglie e due figlie avute proprio da Raoul Bova. «Ho avuto il tempo di farmi conoscere, piano piano è venuta fuori la mia luce». 

Basta scorrere le voci del suo brillante curriculum nel mondo dello spettacolo per rendersi conto che è proprio così. Dalle fiction su Rai 1 come Un passo dal cielo, infatti, Rocío è passata alla conduzione del Festival di Sanremo prima (nel 2015), al grande cinema poi, arrivando a recitare al fianco di Sarah Jessica Parker nel film americano All Roads Lead To Rome di Ella Lemhagen. 

 

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L’impegno sociale e l’elezione a madrina della della Mostra del Cinema di Venezia 2022

Forte di una carriera variegata, sudata e pienamente meritata, l’attrice è oggi pienamente realizzata. Ma la fama non è riuscita a distoglierla dall’impegno sociale e dalla beneficenza, che le è sempre stata molto a cuore. Impegnata nella cura all’infanzia in difficoltà con la campagna Chicco Di Felicità (da lei fondata nel 2017), Rocío Muñoz Morales è nota per essersi unita – insieme al marito –  alle attività della Croce Rossa Italiana durante l’emergenza Covid-19, distribuendo beni di prima necessità a Roma. 

È proprio questo, forse, il messaggio che vorrebbe lanciare in qualità di madrina della Mostra del Cinema di Venezia 2022. Dichiarandosi onorata al momento della nomina dello scorso giugno, la moglie di Raoul Bova ha infatti raccolto ben volentieri il testimone lasciatole da Serena Rossi, preparandosi per una nuova edizione della Mostra del Cinema 2022 in qualità di madrina. A poche ore dalla giornata d’apertura, dunque, non possiamo far altro che chiederci: Rocío Muñoz Morales sarà altezza del ruolo?

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Editor: Valentina Baraldi

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