Dizionario Arte

rococò

Stile artistico e architettonico caratterizzato da leggerezza, grazia, brio e intimità, che emerse in Francia intorno al 1700 e si diffuse in Europa nel corso del XVIII secolo. Si pensa che la parola sia stata coniata nel 1796-97 da uno degli studenti di J.-L. David, che combinò argutamente rocaille e barocco per indicare in modo dispregiativo il gusto che andava di moda alla metà del XVIII secolo. Quindi, come altre parole nate per definire uno stile, nacque con una accezione negativa, a indicare un’arte eccessivamente decorativa e stucchevole, e mantenne a lungo questo significato. Oggi la parola è invece usata senza connotazioni negative.
Il rococò fu sia uno sviluppo che una reazione allo stile più pesante del barocco, e inizialmente si espresse soprattutto nella decorazione di interni. Con il barocco condivideva l’amore per la complessità della forma, ma invece di un interesse per la solidità e la massa c’erano delicati giochi di superficie, e i colori cupi e le dorature pesanti lasciavano il posto a toni più chiari e luminosi e a decorazioni leggere, a un uso maggiore di curve asimmetriche e di graziosi motivi decorativi. In genere lo stile rococò era meno adatto per gli esterni, ma qualcosa della sua raffinatezza e del suo fascino si può ritrovare in un edificio regolare e relativamente spoglio come il Petit Trianon (1763-69) di Ange-Jacques Gabriel, a Versailles. Per quanto riguarda la pittura il primo grande maestro dello stile rococò fu Watteau, mentre i pittori che rappresentano in maniera più compiuta lo spirito leggero (e spesso soavemente erotico) del rococò maturo sono Boucher e Fragonard. Falconet è forse il miglior esponente di questo stile nell’ambito della scultura francese, ma generalmente lo spirito del rococò risulta più evidente in piccole statuette di porcellana che in statue di grandi dimensioni (Falconet stesso fu direttore degli studi di scultura presso la famosa manifattura di porcellane a Sèvres).
Da Parigi il rococò si diffuse altrove grazie agli artisti francesi che lavoravano all’estero e alle incisioni di disegni francesi (vedi Berain, per esempio). Raggiunse la Germania, l’Austria, la Russia, la Spagna e l’Italia del nord (Tiepolo, *Longhi, Guardi). In Inghilterra andò meno di moda, anche se ci sono chiare influenze rococò nelle opere di un artista così xenofobo come Hogarth. In Gainsborough, la delicatezza nella caratterizzazione e la sensibilità del tocco, anche se del tutto personali, sono comunque di stile pienamente rococò. In ogni paese lo stile assunse un carattere nazionale e si possono distinguere molte varianti locali. Fuori dalla Francia, ebbe una eccezionale fioritura in Germania e in Austria, dove si fuse con una tradizione barocca ancora forte. In chiese come la Vierzehnheiligen (1743-72) di Balthasar Neumann, le qualità barocche della varietà spaziale e della commistione di architettura, scultura e pittura si manifestano in maniera leggera ed esuberante. Il rococò fiorì nell’Europa centrale fino alla fine del secolo (come nell’opera di Maulbertsch), mentre in Francia e altrove già negli anni Sessanta del Settecento il gusto iniziava ad abbandonare la frivolezza in favore dell’austerità del neoclassicismo.

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