Rodcõenko, Aleksandr Mihailovicõ
Pittore, scultore, industrial designer e fotografo russo, uno degli esponenti di punta del costruttivismo. La sua evoluzione artistica fu rapida, perché dai dipinti *impressionisti del 1913 passò nel 1916 al puro astrattismo, creato con righello e compasso. Il suprematismo di Malevicõ influì su di lui, e la sua opera Nero su Nero (1918, MoMA, New York) fu una risposta al Bianco su Bianco di Malevicõ. Rodcõenko, però, non aveva le inclinazioni mistiche di Malevicõ, e coniò il termine ‘non-oggettivo’ per descrivere la sua concezione più scientifica. Nel 1917 iniziò a creare composizioni tridimensionali sotto l’influenza di Tatlin, e alcune di queste divennero graziose sculture sospese. Come Tatlin e altri costruttivisti, però, in seguito Rodcõenko ripudiò l’arte pura in quanto attività parassitaria, e dopo il 1922 dedicò le sue energie al disegno industriale, alla tipografia, alle scenografie teatrali e cinematografiche, ai poster propagandistici e alla fotografia. Fu forse nella fotografia che diede il suo contributo più originale all’arte. Anche se le sue fotografie erano finalizzate al reportage e alla volontà di creare un ricordo fotografico della nuova Russia, molte di esse si distinguono per le loro qualità ‘astratte’, dovute in parte all’utilizzo di angolazioni e punti di vista insoliti; l’uso drammatico di luci e ombre influenzò per esempio il grande regista sovietico Sergej Ejzenìtejn. A metà degli anni Trenta, dopo l’imposizione di Stalin del realismo socialista, Rodcõenko ritornò alla pittura da cavalletto. All’inizio dipinse scene tratte dalla vita nei circhi, ma nel 1943 cominciò a dipingere quadri astratti con effetti che prefigurano il dripping di Jackson Pollock. La moglie di Rodcõenko, Varvara Stepanova (1894-1958) fu pittrice e disegnatrice. Nascita: San Pietroburgo 1891; Morte: Mosca 1956
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