cinema: roger moore è morto le recensioni dei suoi film migliori
Spettacolo,  Cinema

Roger Moore è morto a 89 anni: le recensioni dei suoi film migliori

Scompare a 89 anni un’altra leggenda del grande schermo: Roger Moore. Ecco le recensioni dei suoi migliori film, tra cui due “oo7”, direttamente dal Dizionario del Cinema di mam-e

E’ scomparso l’attore britannico Roger Moore, uno dei volti più noti dell’investigatore più noto del cinema, James Bond, per un cancro, a un passo dai 90 anni d’età.

Per ricordarlo, ecco una breve lista tratta dal Dizionario del Cinema di mam-e, che racconta due dei film in cui l’attore interpretò la spia charmant, e non solo.

Agente 007 – Vivi e lascia morire

Primo film di Roger Moore nei panni dell’agente 007. James Bond è a New Orleans sulle tracce di alcuni trafficanti di droga. Successivamente si sposta in un’isola dei Caraibi, dove viene catturato da Kananga, temibile capo dell’intera organizzazione criminale. Moore accentua l’ironia del personaggio, senza far rimpiangere l’eleganza del suo più illustre predecessore. Regia e sceneggiatura si attestano su livelli medi, ma il divertimento non manca. Il film è da vedere anche per la straordinaria bellezza di Jane Seymour, una delle Bond Girl più affascinanti. La canzone dei titoli di testa, Live And Let Die , è cantata da Paul McCartney. Musiche di George Martin, ex produttore dei Beatles.

Agente 007 – La spia che mi amava

Due sommergibili nucleari, uno russo e l’altro americano, spariscono improvvisamente. Il caso viene affidato all’agente 007 che, per l’occasione, si trova a collaborare con un’affascinante collega del KGB sovietico, Anya Armasova. Uno dei migliori film della serie, divertente e inventivo, con una splendida colonna sonora (candidata all’Oscar) di Marvin Hamlisch. Roger Moore, per la terza volta nel ruolo di James Bond, non fa assolutamente rimpiangere il pur bravo Sean Connery.

Il segno del potere

Da un romanzo di Wilbur Smith. Un gruppo internazionale di finanzieri vuole far salire il prezzo dell’oro distruggendo con un’inondazione la miniera sudafricana di Sonderditch. L’ingegnere Rod Slater viene usato per lo scopo a sua insaputa. Roger Moore è carismatico, il resto del cast è di prestigio, ma il film è troppo prolisso e mediocremente diretto. L’anno dopo, Peter Hunt tornerà a dirigere Moore in Ci rivedremo all’inferno, altro film tratto da un romanzo di Wilbur Smith.

L’oro dei sette santi

Due cacciatori di animali da pelliccia (Walker e un Roger Moore che fa sfoggio di capello biondo e accento irlandese) trovano 125 libbre di pepite d’oro e vengono inseguiti attraverso il deserto da diverse comitive che vogliono sottrarre loro il bottino. Godibile western derivato da Il tesoro della Sierra Madre, con alcuni sbalorditivi paesaggi dello Utah e una pungente sceneggiatura a cui ha contribuito Leigh Brackett.

I seduttori della domenica

Amore e sesso in quattro paesi. L’episodio britannico, con Moore, è una farsa vecchia maniera. Il bozzetto francese, con Ventura, è intrigante ma non va da nessuna parte. La scenetta italiana è a tratti decisamente divertente. La parte americana, scritta, diretta e interpretata da Wilder, è una favola pretenziosa con un paziente d’ospedale, brutta e imbarazzante. Conosciuto anche come Sunday Lovers.

 

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