Dizionario Arte

Roh, Franz

Critico e storico dell’arte tedesco, studia a Lipsia, Berlino e Basilea, per trasferirsi a Monaco nel 1915, dove avrà modo di conoscere Heinrich Wölfflin. Collaboratore in questi anni di numerose riviste, nel 1925 pubblica Nach-Espressionismus Magischer Realismus (Post-espressionismo realismo magico), in cui riflette su alcune tendenze artistiche degli anni Venti in Europa, coniando il fortunato termine di “realismo magico” con il quale definisce opere ricche di valori spirituali e misteriosi di alcuni artisti legati alla nuova oggettività come Räderscheidt, ma poi anche Dix o Beckmann, e di pittori italiani come Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Cagnaccio di San Pietro. Alla pratica critica affianca presto quella artistica per la quale utilizza il collage e il fotomontaggio; i suoi lavori (i primi già degli anni Venti) rivelano l’influenza delle poetiche dadaista e surrealista e dimostrano una particolare attenzione alle tecniche e alle possibilità linguistiche del mezzo fotografico. Sono anni intensi in cui Roh entra in contatto con numerosi artisti come Max Ernst, Hanna Höch, László Moholy-Nagy, Man Ray e George Grosz. Nel 1929 esce Foto-Auge, un testo fondamentale in grado di far luce sulle principali questioni teoriche e pratiche inerenti la fotografia nell’ambito delle avanguardie storiche. Nel 1933 Roh viene arrestato e imprigionato per qualche tempo a Dachau. A guerra finita diventa docente di storia dell’arte all’Università di Monaco. Nascita: Apoda 1890; Morte: Monaco 1965

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