Romanticismo: storie, volti e luoghi dell’Italia moderna
Una rassegna di ampio respiro dedicata al Romanticismo Italiano. Una delle stagioni più appassionanti e rivoluzionarie della storia del nostro Paese, la cui lettura è inserita nel più ampio e vivace contesto europeo dell’epoca.
“Romanticismo”, la prima mostra mai dedicata al Romanticismo italiano è stata voluta da Intesa San Paolo in collaborazione con il Museo Poldi Pezzoli. Si svolge a Milano, in due sedi: Le Gallerie d’Italia, Museo della Banca e nella vicina Casa Museo di GianGiacomo Poldi Pezzoli.
nel resto d’Europa, anche nel nostro Paese non è esistito uno “stile” romantico, ossia un comune linguaggio delle forme visive e dei mezzi espressivi. In questo periodo si assiste, altresì, al fiorire di linguaggi individuali di artisti fra loro molto diversi. La mostra intende restituire questa diversità, vera forza del Romanticismo. La società dell’epoca, profondamente cambiata dopo la Rivoluzione francese e l’età napoleonica, ha ideali di “spontaneità”, individualità e di “verità interiore”.
Il Romanticismo
Come nel resto del mondo occidentale, anche nel nostro Paese, nel periodo compreso fra il 1815 e il 1848, si è affermato un nuovo modo di vedere, interpretare e rappresentare la realtà.
Il Romanticismo, che in letteratura ha avuto come protagonisti Manzoni e Leopardi, in musica geni universali quali Bellini, Rossini, Verdi e Donizetti, nelle arti figurative è stato all’altezza di quegli esempi grazie ai dipinti di Hayez, Molteni, Bagetti, Gigante, D’Azeglio, Caffi, i fratelli Induno per non parlare delle sculture di Tenerari, Duprè, Vela e tanti altri.
La mostra
Ci spiega Fernando Mazzocca, curatore della mostra, che ci sono voluti tre anni per mettere insieme tutte le opere (molte da collezioni private). Il visitatore potrà ammirare anche un inedito di Hayez. Ossia “un bellissimo nudo, dimostrazione palese che nel Romanticismo non c’è solo la donna idealizzata, ma anche la sua raffigurazione carnale”
Le opere esposte alle Gallerie d’Italia di Milano e al Museo Poldi Pezzoli documentano un periodo che va dai fermenti preromantici fino alle ultime espressioni di una cultura che, almeno nel nostro Paese, avrà termine con la realizzazione dell’Unità d’Italia e l’affermazione del Realismo, che del Romanticismo rappresenta l’antitesi.
200 opere che spiegano il ruolo che ebbe il nostro Paese e in particolare Milano in quel movimento che si svolse tra la Germania, l’Impero austriaco, la Francia e l’Inghilterra.
Cosa attende il visitatore
Si va da generi considerati “minori” come il paesaggio, il ritratto, la rappresentazione della vita del popolo, alla pittura sacra e quella di storia, per tradizione sempre considerate al primo posto e in questa mostra completamente rinnovate.
Oltre a opere di Hayez, potrete ammirare artisti come Massimo D’Azeglio – uno dei pochi che, anche per ragioni di parentela , riuscì a fare un ritratto ad Alessandro Manzoni. E inoltre Domenico e Gerolamo Induno, Angelo Inganni, Giuseppe Molteni. Tra gli “stranieri” Joseph Mallor, Léopold Robert, Jean-Baptiste Camille Corot, William Turner e tanti altri. La presenza di autori di diversa nazionalità per altro ha l’obiettivo di chiarire quali fossero i rapporti tra il Romanticismo italiano e quello d’Oltralpe.
Tra le sculture spiccano i lavori di tre straordinari maestri: Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e Vincenzo Vela.
In mostra, poi, vedrete anche straordinari costumi proveniente dalla Scala delle più famose opere ottocentesche come Nabucco e Anna Bolena. Inoltre tanti video con spezzoni delle opere liriche.
Il tutto suddiviso in 17 sezioni delle quali 12 alle Gallerie d’Italia e le rimanenti al Museo Poldi Pezzoli. Fino al 7 marzo 2019.
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