Dizionario Arte

Rosai, Ottone

Pittore italiano. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, si accostò inizialmente, tramite Ardengo Soffici, al futurismo (partecipando alla mostra futurista di Roma del 1914), contaminandone l’estetica con accenti cubisti (Zang-tumb-tumb, 1914). In quegli stessi anni Rosai andava saggiando anche altre strade che mettevano in luce influenze espressioniste (Teppista, 1913; Les apaches, 1913), ma soprattutto cézanniane (Villaggio, 1914; Follie estive, 1918-1919). Cézanne resterà il modello prediletto dell’artista, più di altri pittori di area francese, cui pure guardava, come Corot o Courbet. La struttura pacata che la pittura di Rosai recupera definitivamente, dopo le prime esperienze avanguardistiche, deve molto anche alla tradizione degli antichi maestri toscani (Masaccio), nella ricerca di una semplificazione prospettica e volumetrica (Via Toscanella, 1922; Suonatori, 1928). Le opere di Rosai, nonostante la sua attività nell’ambito di Novecento e l’iniziale adesione al fascismo, sono scevre dai toni retorici del regime e, al contempo, lontane da ogni bozzettismo, nel raccontare la vita dei popolani di una Firenze povera.
Nelle vedute, come nelle nature morte, raggiunge talora accenti metafisici. Nel 1926 incomincia la collaborazione con la rivista Il Selvaggio di Mino Maccari e nel 1929 diviene illustratore per Il Bargello, diretto da Alessandro Pavolini e poi da Gioacchino Contri. Rosai è stato anche autore di opere letterarie, tra cui Il libro di un teppista (1919), Via Toscanella (1930), Dentro la guerra (1934). Nascita: Firenze 1895; Morte: Ivrea 1957

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