Marie Antoinette in look Rose Bertin
Moda

ROSE BERTIN, LA SARTA DI MARIE ANTOINETTE

Dietro lo stile di sua maestà Maria Antonietta c’era una grande donna: l’abile sarta Rose Bertin

Consigliera, donna dal grande intelletto e creatrice ineguagliabile: Rose Bertin, la sarta dietro l’immagine autentica di sua maestà Marie Antoinette.

Fu negli appartamenti di Maria Antonia Giuseppa Giovanna D’Asburgo Lorena, che la moda Settecentesca prese forma.

La regina dei francesi, accomodata sui salotti baroccheggianti che arredavano Versailles decideva, in accordo con la sua sarta, cosa avrebbero dovuto indossare le nobildonne di tutta Francia, e non solo.

Ritratto Rose Bertin
Ritratto di Rose Bertin

Marie-Jeanne Rose Bertin (questo è il suo nome di battesimo) malgrado fosse una creatrice di tutto rispetto non poté fregiarsi, lungo il corso della sua florida carriera, del titolo di stilista. Tale definizione, infatti fu coniata a seguito della Rivoluzione francese.

Ad ogni modo, conquistandosi la fiducia della delfina di Francia, riuscì a farsi stimare non solo dalla crème de la crème della società ma anche dai suoi più agguerriti nemici, i colleghi uomini.

Ella dovette accontentare le richieste della sua regina, capricciosa e desiderosa di novità.

Curò il suo look in maniera maniacale lavorando, non di rado, a stretto contatto con Léonard, il coiffeur personale di sua maestà.

Falbalas (striscia di stoffa increspata simile ad un volant da applicare alla sottoveste o al vestito) e pouf erano una prerogativa nell’abbigliamento di corte della regina, dettagli che finirono in disuso con la nascita dell’erede al trono, “Chou d’amor” Luigi XVII.

Si pose fine alla vague introducendo, dunque, la moda all’inglese. La modista dovette elaborare diverse chemise à la Reine (abito leggero realizzato con strati di sottile mussola con cinturino in vita).

Bertin realizzò anche il magnifico abito viola con gonna bianca decorata da paillettes d’argento che Marie Antoinette indossò alla cerimonia ufficiale di apertura degli Stati generali, l’ultima della storia dell’Ancien Régime.

Marchande de mode de la Reine

“Marchande de mode de la Reine” era lo slogan che compariva Au grand Mogol, magasin di Rose Bertin.

Si trovava in rue Saint Honoré, punto nevralgico dello shopping di lusso.

Nel suo atelier lavoravano oltre trenta persone e svariati fornitori di ogni sorta e genere.

A questi, inoltre, si affiancavano altre figure professionali come artigiani e mercanti ma anche marchand chapelier, bijoutier, brodeur, plumassier e tanti altri.

Tutti lavoravano per lei al fine di potersi adeguare all’incessante richiesta di novità delle clienti.

Fu la sarta a realizzare la famosa creazione pouf au sentiments: un’impalcatura monumentale da fissare sul capo che narrava i fatti salienti della vita quotidiana.

Di simile significato era il pouf à la circostance che descriveva la vita di corte e la salita al potere di Luigi XVI.

Pouf aux sentiments
Esempio di pouf aux sentiments

Con Bertin e Marie Antoinette avanzò un inedito significato del lusso: “l’eleganza è subentrata alla magnificenza; il lusso ha sostituito il fasto“.


Émile Langlade, di lei scrisse: l’immaginazione di Bertin era certamente molto più grande di quella della regina. Essa proponeva e Maria Antonietta ratificava“.

Con la modista si ebbe un’evoluzione concreta nel far moda. Cambio il ruolo degli artigiani, ora divenuti veri e propri professionisti. Imprenditori, per essere più chiari.

La sarta capì che la moda era il motore dell’economia francese. Dalla sua intuizione ne trasse un forte vantaggio: essere qualificata “merchande de modes de la Reine“, le permise gestire le novità e influenzare la massa con le sue creazioni.

L’alta borghesia d’Europa: dal Regno delle due Sicilie, ai Paesi Bassi austriaci fino all’Olanda, Svezia, Spagna, Inghilterra, Russia e Danimarca si contesero le sue creazioni.

Dopo lo scoppio della guerra, la donna si rifugiò a Londra dove morì nel 1813.



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