Dante Gabriel Rossetti
Dizionario Arte

Rossetti, Dante Gabriel

Dante Gabriel Rossetti è stato un pittore e poeta inglese. Proveniva da una famiglia di grande respiro culturale: il padre era esiliato politico e studioso di Dante, la sorella la poetessa Cristina Rossetti e il fratello il critico William Michael Rossetti. Cresciuto in circostanze difficili ma in un ambiente fortemente letterario, all’inizio gli riuscì difficile decidere se dedicarsi alla pittura o alla poesia. Scelse la professione di pittore sotto consiglio del poeta e critico Leigh Hunt. Egli gli disse: “se dipingi tanto bene quanto scrivi, potresti diventare un uomo ricco”. Continuò a scrivere poesie e a fare traduzioni dall’italiano, tanto che oggi conserva un posto sicuro nella storia della letteratura.

Infanzia della Vergine

Nel 1848 fondò la confraternita dei *preraffaelliti insieme a *Hunt, Millais e altri. La sua Infanzia della Vergine (1849, Tate, Londra), il primo dipinto a essere esposto con le iniziali della confraternita, fu molto apprezzato e venduto a buon prezzo, ma gli insulti che in seguito i preraffaelliti ricevettero lo colpirono così profondamente che di rado espose nuovamente al pubblico le sue opere.

Negli anni Cinquanta si concentrò soprattutto sugli acquarelli di soggetto medievale. Questi trovavano subito acquirenti (spesso contatti di Ruskin, che Rossetti incontrò nel 1854) e Rossetti, che era un uomo d’affari abile ed energico, dimostrò che la premonizione di Leigh Hunt si era realizzata: entro gli anni Sessanta già guadagnava la considerevole somma di tremila sterline l’anno.

Matrimonio

Nel 1860, dopo una lunga e talvolta agitata relazione amorosa, Rossetti sposò Elizabeth Siddal (1829-1862), bella ma di salute cagionevole, l’archetipo della donna angelicata preraffaellita, che sotto la sua guida divenne anche una pittrice di minore rilievo. Il suo viso malinconico ossessionò la sua immaginazione, e ritrasse ‘Guggums’ (così la chiamava) più e più volte: “È una sorta di monomania”, scrisse Ford Madox Brown nel 1855. Rossetti la immortalò soprattutto nei disegni, perché nonostante l’odio per la disciplina accademica che lo rese così sprezzante verso il mondo dell’arte ufficiale fu un disegnatore di grande abilità.

Nel 1862 Elizabeth morì per un’overdose di laudano, probabilmente intenzionale, e Rossetti ne fu distrutto; come segno di dolore pose nella sua bara l’unico manoscritto completo delle proprie poesie, ma nel 1869 fu convinto a riesumarle e furono pubblicate l’anno seguente. In memoria di Elizabeth Rossetti dipinse l’intensamente spirituale Beata Beatrix (Tate). Espresse il suo amore per lei in parallelo all’amore di Dante per Beatrice (il dipinto è datato 1864, ma fu realizzato nell’arco di diversi anni).

Pittura a olio

Prima della morte di Elizabeth, Rossetti era ritornato alla pittura a olio. Negli ultimi due decenni di vita si limitò a dipingere quasi esclusivamente quadri di donne bellissime. Le ritraeva con una pennellata ricca e sensuale, spesso con riferimenti letterari o mitologici. La moglie di William Morris, Janey sostituì Elizabeth come modella preferita dalla moglie. Janey divenne nei dipinti di Rossetti uno degli archetipi della femme fatale -lunghi capelli ricci, labbra carnose e sguardo ardente.

Rossetti aveva incontrato Morris e Burne-Jones nel 1856 e divenne socio dei due nel 1861 (nella manifattura di arti decorative più tardi conosciuta come Morris & Co.), ma le relazioni d’affari e personali divennero tese; Rossetti si innamorò di Janey, e lui e Morris ruppero i rapporti nel 1875. Nei suoi ultimi anni Rossetti divenne un eccentrico eremita (teneva degli strani animali, tra cui un vombato, la cui morte fornì l’occasione per una poesia); lottò inutilmente contro droghe e alcol e morì paralizzato e prematuramente invecchiato.

L’influenza di Dante Gabriel Rossetti

Fu comunque una personalità dominante e la sua opera ebbe una grandissima influenza. Il suo medievalismo romantico ispirò la seconda ondata del preraffaellismo associata a Burne-Jones e ad altri seguaci. Le sue femmes fatales attrassero i *simbolisti ed ebbero una moltitudine di repliche quando, intorno all’inizio del nuovo secolo, sorse il gusto per la ‘decadenza’.

Nascita: Londra 1828; Morte: Birchington 1882

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