Rubens, Pieter Paul
Dizionario Arte

Rubens, Pieter Paul e l’arte fiamminga. Pittore e diplomatico

Rubens Pieter Paul e l’arte fiamminga. Pittore, disegnatore e diplomatico

Rubens, Pieter Paul. Pittore fiammingo, disegnatore e diplomatico, la migliore e più influente figura dell‘arte *barocca nel nord Europa. Nacque in Germania, figlio di un avvocato erudito di Anversa che aveva lasciato la città per sfuggire alle persecuzioni religiose (simpatizzava per i protestanti).

Nel 1587, subito dopo la morte del padre, il giovane Rubens tornò ad Anversa con la madre; era stato battezzato come calvinista in Germania, ma diventò un devoto cattolico. Dal 1590 circa studiò successivamente con tre insegnanti abbastanza sconosciuti: Tobias Verhaecht (un parente lontano), Adam van Noort e Otto Van Veen. I primi due non gli insegnarono niente di più della tradizione locale, ma Van Veen fu un uomo di certa cultura. Aveva trascorso molti anni a Roma, e senza dubbio ispirò al suo allievo il desiderio di visitare l’Italia.

Rubens Pieter Paul divenne un maestro nella corporazione dei pittori di Anversa nel 1598. Dopo aver lavorato con Van Veen per altri due anni partì per l’Italia nel 1600. Sono rimaste poche opere precedenti a questa data, e il suo stile si formò ampiamente in Italia, dove si era stabilito dal 1608. Subito dopo l’arrivo iniziò a lavorare per Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova. Visitò molti dei principali centri d’arte italiani per fare copie per la collezione ducale e andò anche in Spagna, 1603-04, portando doni dal Gonzaga al re Filippo III.

I periodi più significativi della vita di Rubens

I periodi più significativi del soggiorno in Italia Rubens Pieter Paul li trascorse a Genova e soprattutto a Roma. A Genova dipinse alcuni maestosi ritratti di aristocratici (Marchesa Brigida Spinola-Doria, 1606, National Gallery, Washington) che ispirarono Van Dyck quando lavorò nella città. Mentre a Roma assorbì le lezioni dell’antichità, dei grandi maestri del rinascimento e di Annibale Carracci. Basando il suo stile potente e dignitoso su tali fonti, aggiungense un’energia e un calore suoi personali.

Alla notizia che la madre era seriamente malata Rubens tornò ad Anversa nel 1608, ma lei morì prima che arrivasse. L’Italia era diventata la sua patria spirituale (di solito si firmava Pietro Pauolo) e pensò di ritornarvi. Ma il suo successo ad Anversa fu talmente immediato e grandioso che rimase lì, e nonostante i numerosi viaggi successivi, non visitò mai più l’Italia.

Nel 1609 fu nominato pittore di corte dei governatori spagnoli dei Paesi Bassi, l’arciduca Alberto e la moglie Isabella (figlia del re Filippo II di Spagna -vedi Asburgo). Anche se la corte era a Bruxelles, gli permisero di rimanere ad Anversa. Nello stesso anno sposò la diciassettenne Isabella Brant, figlia di un importante avvocato di Anversa.

L’Autoritratto con la moglie

L’Autoritratto con la moglie che dipinse per sottolineare l’unione (Alte Pinakothek, Monaco) rende una magnifica immagine di Rubens. Agli inizi di una prodigiosa carriera era bello, vigoroso e vistosamente sicuro di sé. Nei pochi anni successivi consolidò la sua fama di pittore principale del nord Europa. I suoi primi due successi furono il grande trittico dell’Erezione della Croce e della Discesa dalla Croce (1610-11 e 1611-14, cattedrale di Anversa). Queste due opere di grande risonanza mostravano la sua padronanza della pittura storica nella grande maniera e l’immensa vitalità del suo stile.

La richiesta di opere di Rubens fu straordinaria e riuscì a soddisfarla solo perché conduceva un laboratorio estremamente efficiente. Non si sa quanti alunni e assistenti avesse, perché, in quanto pittore di corte, era esente dal registrarli con la corporazione. L’idea di condurre una sorta di fabbrica di pittura è stata esagerata. Ma neanche un uomo della sua apparentemente inesauribile energia intellettuale e fisica poteva produrre da solo un così gran numero di opere.

Le collaborazioni con artisti famosi

Collaborò sia con artisti famosi (Jan *Brueghel, Jordaens, Daniel *Seghers, Snyders e altri) e ritoccò anche i dipinti degli allievi: il grado del suo intervento si rifletteva nel prezzo della singola opera. Generalmente i suoi assistenti (di cui Van Dyck fu il più illustre) eseguivano la maggior parte del lavoro tra l’iniziale schizzo a olio e i tocchi finali del maestro. Il gusto moderno tende ad ammirare questi schizzi e i disegni (in cui il suo tocco personale è evidente) più che i grandi lavori. Ma Rubens stesso avrebbe sicuramente trovato questo atteggiamento difficile da capire: la dimensione pura e grandiosa dei dipinti finiti dava loro un significato ulteriore e sinfonico. La sua capacità di collaborazione e delega era un’espressione della sua personalità calda ed equilibrata come delle sue abilità di organizzazione. Era generoso verso i colleghi tanto che, nonostante l’enorme successo, suscitò solo poca gelosia professionale.

Rubens Pieter Paul: artista in ogni campo

Rubens non solo dipinse ogni genere di soggetto allora conosciuto, ma disegnò anche arazzi, illustrazioni per libri e decorazioni per feste. Oltre a dare indicazioni visive a scultori, lavoratori di metalli e architetti. “I miei talenti sono tali”, scriveva nel 1621, “che non mi è mai mancato il coraggio di fare alcun disegno, di qualsiasi grandezza o diverso soggetto”. La sua produzione fu talmente ampia, in verità, che è difficile catalogarla. Il Corpus Rubenianum, il primo catalogo completo del suo lavoro creato utilizzando tutte le risorse dell’erudizione moderna, fu iniziato nel 1968 ed è ancora incompleto (consta di 34 volumi).

La sua più grande commissione nelle Fiandre fu una decorazione della chiesa dei gesuiti di Anversa (che potrebbe anche aver contribuito a progettare) ma un incendio distrusse quasi tutto il lavoro fatto lì nel 1718. Fuori dalle Fiandre, tra coloro che richiesero i suoi servigi ci furono le famiglie reali di Francia, Inghilterra e Spagna. Per Maria de’ Medici (madre e reggente di Luigi XIII di Francia) fece una serie di 25 enormi dipinti sulla sua vita (1622-25, Louvre, Parigi). Per Carlo I di Inghilterra (vedi Collezione reale) dipinse una serie di tele che rappresentano il regno di suo padre Giacomo I (completata nel 1635) per il soffitto della Banqueting House a Londra. È l’unico dei suoi maggiori progetti decorativi ancora in situ.

Il grandioso progetto di Rubens Pieter Paul per Filippo IV di Spagna

Per Filippo IV di Spagna progettò di dipingere più di cento opere di soggetto mitologico (1636) destinate al casino reale, la Torre de la Parada. Il progetto non era completo quando Rubens Pieter Paul morì. In seguito, molte delle opere, completate dai suoi assistenti su suoi modelli, furono distrutte nel 1710 quando l’edificio fu saccheggiato durante la guerra di successione Spagnola.

Dopo la morte dell’arciduca Alberto nel 1621, Rubens Pieter Paul divenne consigliere di fiducia dell’infanta Isabella. In quell’anno una tregua di dodici anni tra l’Olanda spagnola (Fiandre) e la sua vicina Repubblica olandese (Olanda) arrivò alla fine e a Rubens fu affidata una missione diplomatica. Aveva lo scopo di assicurare una pace duratura tra i due paesi. Non ebbe successo, ma ebbe un ruolo importante per l’inizio della fine delle ostilità tra la Spagna (padrona delle Fiandre) e l’Inghilterra (alleata dell’Olanda).

Rubens visitò la Spagna nel 1628-29 (quando incontrò Velázquez) e l’Inghilterra nel 1629-30, e fu nominato cavaliere dai sovrani di entrambi gli stati (Carlo I nel 1630, Filippo IV nel 1631) per la sua opera nei negoziati di pace. Nel suo ruolo diplomatico fu avvantaggiato dai suoi modi cortigiani e dall’abilità linguistica: oltre al fiammingo e all’italiano conosceva il francese, il tedesco, il latino e lo spagnolo.

Nell’attività politica trovò conforto dopo la morte dell’amata moglie nel 1626. Dopo il nuovo matrimonio (1630), Rubens ebbe il desiderio di rimanere a casa per tutto il resto della vita. Anche se con riluttanza si lasciò coinvolgere nella diplomazia fino alla morte dell’infanta Isabella nel 1633, e non si recò più all’estero.

La nuova moglie di Rubens: Elena Fourment

La nuova moglie, che al momento del matrimonio aveva sedici anni, era Elena Fourment, figlia di un ricco mercante di seta e nipote della prima moglie. Il secondo matrimonio fu felice come il primo, e l’amore di Rubens Pieter Paul per la famiglia traspare in molti dei suoi quadri (Elena Fourment con due dei figli, 1636, Louvre).

Nel 1635 comprò una casa di campagna, il Chàteau de Stern, tra Trussels e Malines. Nei suoi ultimi anni sviluppò una nuova passione dipingendo paesaggi. Opere meravigliosamente mature che condussero Constable a esaltare il carattere gioioso e vivace che egli imprimeva allo scenario piatto e monotono delle Fiandre. Arrivò a dichiarare che in nessun altro ramo dell’arte Rubens Pieter Paul fu più grande che nel paesaggio.

Esempi superbi sono presenti alla National Gallery e alla Collezione Wallace a Londra. ‘Il principe dei pittori e il pittore dei principi’ è come Rubens Pieter Paul fu descritto durante la sua vita Rubens. Alla morte fu pianto non solo come grande artista ma anche come uno degli uomini più grandi della sua epoca.

La sua influenza nelle Fiandre

L’influenza di Rubens Pieter Paul nelle Fiandre si diffuse in altri luoghi in Europa grazie ai suoi viaggi all’estero e alle opere spedite dal suo studio. E anche attraverso le numerose stampe o riproduzioni che faceva fare. Christopher Jegher (vedi xilografia) e Paul Poutins (vedi incisione in incavo) furono tra gli incisori più importanti di cui si avvalse. Nei secoli successivi la sua influenza fu enorme, forse in modo più evidente in Francia dove tra i suoi più grandi collaboratori c’erano Watteau, Delacroix (che lo definì “quell’Omero della pittura, padre del calore e dell’entusiasmo”) e Renoir. A causa della incomparabile varietà del suo lavoro, artisti di temperamento così diverso come questi tre risposero alla sua arte con uguale passione.

Nascita: Siegen 28-06-1577; Morte: Anversa 30-05-1640

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