Dizionario Arte

Ruscha, Edward

Pittore, fotografo e regista americano. Dopo aver a lungo vissuto a Oklahoma City, studia allo Chouinard Art Institute di Los Angeles, città nella quale si stabilisce nel 1956 e dove comincia a realizzare una serie di collage che dimostrano l’influenza della cultura pop e delle opere di artisti come Rauschenberg o Johns. Le sue ricerche lo portano negli anni Sessanta a riflettere sulla relazione tra la parola e l’immagine (Hey with curled edge, Smash, 1964; Wax, Self, 1967). Muovendosi tra pop art e arte concettuale, Ruscha porta avanti un discorso personale legato al contesto urbano di Los Angeles e dintorni, che sfocerà nella produzione di una serie di libri d’artista tra cui Twenty-six Gasoline Stations, del 1963, che contiene ventisei fotografie, in bianco e nero e a colori, di stazioni di servizio che si trovano sulla Route 66 tra Los Angeles e Oklahoma City. Ruscha è da considerarsi uno dei maggiori innovatori della pratica del libro d’artista, che in quei primi anni Sessanta veniva riscoperta anche da altri artisti.

Ruscha non guarda a questi libri come a preziosi oggetti d’arte, ma li ritiene una possibilità attraverso la quale diffondere le sue idee artistiche. Le fotografie, volutamente "banali", vengono considerate come oggetti fabbricati in serie e come veri e propri ready-made. Negli anni Settanta, come altri artisti legati alla pop art, lavora con materiali non convenzionali (prodotti alimentari, polvere da sparo) e nel 1970, per la Biennale di Venezia, realizza la Chocolate Room, tappezzata da fogli di carta serigrafati col cioccolato. In questo decennio scrive e gira anche film (Premium, 1971; Miracle 1975).

Nascita: Omaha 13865; :

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