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Russia verso il default pilotato. Mosca minaccia azioni legali

Per l’agenzia di rating Standard & Poor’s (S&P) la Russia avrebbe fatto un “default selettivo” perché ha provato a ripagare un’obbligazione in rubli anziché in dollari

L’agenzia americana di rating S&P venerdì scorso ha dichiarato il “default selettivo” sul debito estero russo. La motivazione è che Mosca ha cercato di ripagare una cedola di un’obbligazione di due titoli sovrani in rubli. I contratti erano stati firmati in dollari.

Dunque, la Russia è inadempiente sul suo debito estero perché ha offerto agli obbligazionisti dei pagamenti in rubli e non in dollari, come da accordi, ha affermato S&P. Il valore della cedola in questione è di circa 649 milioni di dollari con data 4 aprile. Mosca ha tempo altri 30 giorni per effettuare il pagamento ma S&P prevede che non verrà effettuato a cause delle sanzioni occidentali. Le sanzioni hanno compromesso “la volontà e le capacità tecniche di onorare i termini e le condizioni”, ha commentato l’agenzia di rating.

Sempre secondo S&P, un “default selettivo” si ha quando si è inadempienti su specifiche obbligazioni e non su tutto il debito. L’agenzia ha aggiunto che si tratta di un “default selettivo” perché è improbabile che gli investitori siano in grado di convertire i rubli in “dollari equivalenti agli importi originariamente dovuti”.

Sanzioni

L’ultimo default completo in valuta estera russo avvenne quando Vladimir Lenin disconobbe le obbligazioni emesse dal governo zarista.
Le sanzioni occidentali, imposta a seguito dell’invasione dell’Ucraina, hanno “congelato” circa la metà dei 640 miliardi di dollari in oro e valuta estera di riserva.

Mosca nega il default e contrattacca

Mosca si lamenta della “forzatura” occidentale e si prepara a dar battaglia nelle sedi legali.

Certamente faremo causa, perché noi abbiamo fatto tutti gli step necessari affinché gli investitori ricevano il pagamento”, ha affermato il ministro delle finanze russo Anton Siluanov.

“Presenteremo in tribunale i documenti che confermano i nostri sforzi per pagare sia in valuta estera che in rubli. Non sarà un processo facile. Dovremo dimostrare molto attivamente il nostro caso, nonostante tutte le difficoltà”, ha aggiunto.

Secondo Mitu Gulati, professore di diritto all’Università della Virginia, le obbligazioni in questione sono state emesse secondo la legge inglese, che consente a un debitore di difendersi affermando che una forza esterna ha reso impossibile onorare gli obblighi, come riportato da Reuters.

Il problema ora è capire se gli asset “congelati” possono essere reclamati dai creditori anche dopo il default.

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Editor: Lorenzo Bossola.

 

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