Ryman, Robert
Pittore americano. Nel 1948 si iscrive al Tennessee Polytechnic Institut, si trasferisce l’anno successivo al George Peabody College per studiare musica. Nel 1952 a New York studia con il pianista jazz Lenny Tristano, ha il primo approccio con la pittura facendo il guardiano al Museum of Modern Art. Nel 1955 esordisce con il monocromo Orange Painting, esposto in una mostra collettiva alla Brata Gallery. Il suo modo di dipingere evidenzia la volontà di prendere le distanze dal realismo; non si pone mai la domanda di cosa dipingere, piuttosto si chiede come dipingere. Tra il 1950-1960 stringe amicizia con artisti quali Dan Flavin, Michael Venezia, Eva Hesse, Robert Mangold. La sua fortuna critica giunge con il crescere dell’interesse nei confronti del minimalismo. Nel 1966 i suoi lavori vengono esposti nella sala Systemic Painting al Solomon R. Guggenheim Museum insieme ad opere di Ellsworth Kelly, Jackson Pollock, Frank Stella. La sua prima personale è del 1967 alla Paul Bianchini Gallery di New York. Due anni dopo partecipa alla mostra di artisti minimalisti e concettuali, ‘When Attitudes Become Form’ a Berna. Nel corso della sua carriera isola le componenti basilari della pittura e sperimenta con esse delle variazioni. Nelle sue opere predomina il bianco o bianco-sporco, colore neutro che oltre a ridurre i disturbi, permette sfumature, accentua le direzioni e lo spessore della pennellata. Nel corso degli anni applica questo pigmento bianco che può essere smalto, acrilico, acetato di vinile o il titanio bianco di Winsor & Newton a una notevole varietà di supporti: tele, pannelli in fibra di vetro, lastre di acciaio. I supporti sono per lo più di forma quadrata, perché la forma aiuta a limitare le distrazioni. Ricorre all’utilizzo di alluminio per indurre luce all’interno del quadro. È membro dell’American Academy of Arts and Letters dal 1994. Vive e lavora a New York. Nascita: Nashville 1930; :
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Ryland, William
