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Spettacolo,  Cinema

SAG AWARDS: GLI ‘OSCAR’ DEGLI ATTORI. VINCITORI E VINTI

Continua la stagione dei premi cinematografici negli Usa, che si concluderà il prossimo 26 febbraio con la kermesse degli Oscar. A Hollywood sono stati assegnati i Sag Awards, i premi degli attori per gli attori

Eccoci arrivati all’ultima passerella verso i premi Oscar 2017: i SAG awards, i premi consegnati ieri sera ed assegnati dallo Screen Actor’s Guild, il sindacato degli attori americani. Un premio di cui si parla poco – meno celebre dei Golden Globe e degli Oscar – ma ugualmente indicativo per giudicare da un punto di vista più professionale e critico l’annata cinematografica appena trascorsa. La cerimonia dei SAG è diversa da tutte le altre: più informale, una parata “affollata” di attori della tv e del cinema che non rispetta le previsioni più ovvie delle altre premiazioni, ma che funge tuttavia da indiscutibile indicatore e metronomo in vista degli Oscar, più ancora dei Golden Globe.

La cerimonia ha dimostrato la propria singolarità snobbando il film da molti ritenuto il più importante del 2016, quel ‘La La Land’ capace di conquistare 14 nomination agli Oscar e fare incetta di Golden Globe: il film di Damien Chazelle ha conquistato solo una statuetta con Emma Stone, non potendo nemmeno gareggiare nelle categorie ‘Best ensemble performance’, e ‘Best supporting actor’. I giudici dello Screen Actor’s Guild , che mettono sullo stesso piano serie tv e film da sala, hanno deciso di assegnare il premio più ambito, quello del miglior cast per una serie drammatica, a ‘Stranger Things‘; e il suo ‘gemello’, e quello del miglior cast per una serie comedy, a ‘Orange is the new black’. L’onorificenza per il miglior attore in una serie drammatica è stata invece assegnata a un grande veterano del piccolo e grande schermo: quel John Litghow che nel discorso di accettazione ha rivelato che non avrebbe mai previsto di vincere un premio interpretando il ruolo di Winston Churchill, e ringraziato poi Meryil Streep per aver già detto in un altra occasione tutto quello che avrebbe voluto dire nel momento della premiazione (il riferimento esplicito è la ‘sparata’ anti-Trump dell’attrice nella serata dei Golden Globe).

Il neo presidente, nell’occhio del ciclone per i recenti provvedimenti anti-immigrazione, è stato preso nel mirino altre 11 volte durante la cerimonia, tra gli altri, da Ashton Kutcher, Julia Louis Dreyfus, William H.Macy, Viggo Mortensen e Bryan Cranston, il Mr.White di ‘Breaking Bad‘, che si è lasciato andare così: ‘Cosa penserebbe Lyndon Johnson di Donald Trump? Bisbiglierebbe nel suo orecchio una cosa che diceva spesso, come forma di incoraggiamento e come motto di avvertimento: “Non pisciare nella zuppa che tutti noi mangeremo”‘.

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