Saldi invernali 2020
Moda

SALDI INVERNALI 2020, IL VIA TRA LE POLEMICHE

Al via i saldi invernali 2020. Ma quanto valore ha il saldo, oggi?

Dal 4 al 5 gennaio in tutta Italia debuttano i saldi invernali 2020. Un motivo, come un altro, per eccedere con gli acquisti impoverendo il negoziante.

Sembrerebbe utopico ma non lo è. I saldi, infatti, non farebbero altro che coadiuvare alla dissanguamento dei commercianti divisi, peraltro, tra scontrino elettronico e aumento delle tasse.

Ci arrechiamo il diritto di porvi una domanda: che senso ha dare il via ai saldi nel bel mezzo della stagione? Non sarebbe più sensato spostarli all’inizio della primavera?

Soprattutto, hanno più lo stesso valore di un tempo dato che, nel corso dell’anno solare vengono proposte svariate promozioni spesso anche sleali?

E cosa dire poi del Black Friday: con cadenza annuale di fine novembre e che coincide, dunque, con i primi acquisti natalizi?

Per comprendere meglio l’incipit di questo articolo ci affidiamo alle parole di Alessandro Sorani, Presidente del Confartigianato Imprese Firenze che sostiene: “Dovrebbero essere saldi di fine stagione e invece sono saldi di inizio stagione. Questo colpisce soprattutto i commercianti di abbigliamento e accessori che si ritrovano a svendere prodotti invernali con l’inverno appena iniziato, senza aver avuto il tempo di proporli a prezzo pieno.”

Marisa Lunardon, consigliere Federmoda – Confcommercio Vicenza, auspica che si trovi al più presto una soluzione al problema e che si possa, dunque, posticipare l’inizio della stagione dei saldi.

Stime saldi invernali 2020

Saldi gennaio 2020
Tempo di saldi

Secondo le prime stime, stilate dalle associazioni dei consumatori, più di quattro italiani su dieci approfitterà delle promozioni in atto. Si calcola, dunque, un 41% degli italiani, il 7% in meno rispetto al 2019.

Solo poche centinaia di euro: questo è quanto spenderà un italiano, in media, per questa sessione di acquisti. Infatti, Federconsumatori valuta una spesa di 168,00 euro a persona; somma che sale a 179,00 euro a famiglia.

Per Confesercenti, invece, la spesa media a nucleo famigliare è stata stimata a 324,00 euro, per un giro di affari complessivo di circa 5,1 miliardi di euro.

Pessimismo, infine, per il Codacons, con previsioni che vedono i dati al ribasso.

L’insieme di associazioni che tutelano i diritti del consumatore, infatti, prevede che siano solo il 40% degli italiani ad usufruire degli sconti, con una spesa media di soli 145,00 euro a persona.

Secondo l’associazione dei consumatori, infatti, ad aggravare i dati sarebbe il “Venerdì nero” di Novembre che contribuirebbe al calo delle spese del ben 10%.

Le regole per non farsi fregare durante i saldi

Se i commercianti ravvisano sempre più una gelida aria di crisi, anche i clienti devono fare i conti con i furbetti del “cartellino”.

La prima regola aurea è controllare, sempre, il prezzo di partenza e accertarsi che l’oggetto del vostro interesse sia della stagione corrente (eccezion fatta per i capi continuativi che, per altro, non dovrebbero mai andare scontati).

Fate attenzione anche alle percentuali di sconto super elevate. Potrebbero nascondere vere e proprie insidie come, ad esempio, capi di stagioni passate e presenza di difetti.

Conservare sempre lo scontrino. Non è vero, infatti, che i capi in saldo non possono essere scambiati. Secondo l’Adoc, infatti, i capi in saldo possono e devono essere sostituiti se non conformi o fallati. Per questo, siete tutelati dalla legge del decreto legislativo n° 24/2002 che obbliga il negoziante a sostituire il capo anche se si oppone nel farlo. Inoltre, avete 60 giorni per potervi avvalere del vostro diritto.

 

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