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Salutiamo Quota 100: la riforma pensioni e le proposte sul tavolo di lavoro

Riforma pensioni: sul tavolo di lavoro si parla di Quota 102, 103 e 104

In questi giorni si parla della riforma pensioni, punto cruciale nella nuova legge di bilancio in discussione. La Quota 100 verrà sostituita, e si discute di possibili quote 102, 103 e 104.

Addio a Quota 100: le nuove proposte

La Quota 100, attualmente in vigore, scadrà il 31 dicembre 2021. La legge prevedeva la possibilità di andare in pensione, con il requisito minimo di 62 anni di età e di 38 anni di contributi. Proprio in questi giorni si discute la sua sostituzione, nella legge di bilancio 2022. Le nuove proposte sul tavolo di lavoro prevedono, la prima un ritorno a Quota 102,

la seconda un’uscita graduale dal mondo del lavoro, in particolare a Quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023 e Quota 104 nel 2024. È l’ipotesi proposta dal ministro Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle Finanze. La cosa più importante è però come il sistema pensionistico ritornerà ad un sistema di sostenibilità finanziaria e equità generazionale.

Quali sono le opzioni sostitutive di Quota 100

La prima ipotesi sul tavolo di lavoro per la riforma pensioni prevede un biennio Quota 102, magari con una particolarità: un assegno nel 2023 calcolato con metodo contributivo, cioè in base a quanto ciascuno effettivamente versa nel sistema. Nella pratica un lavoratore di 64 anni potrà andare in pensione in due tempi: prima con il metodo contributivo, poi da 67 anni con il metodo retributivo. La seconda ipotesi, invece, è quella che prevede una transizione graduale, passando appunto da Quota 102, a Quota 103 a Quota 104. Si arriverà così a 66 anni prima di andare in pensione, nel 2024. La cosa positiva di questa riforma è che non ci sarebbe uno sbalzo brusco per l’età di uscita dal mondo del lavoro, e le pressioni per una controriforma potrebbero essere minori. L’obiettivo è far accettare a Mario Draghi la necessità di approvare la seconda ipotesi, per evitare il cosidetto “scalone”, da Quota 100 che prevede l’uscita a 62 anni a Quota 104 che ne prevede 66. La riforma pensioni sarà discussa e approvata entro giovedì, nell’approvazione della legge di bilancio 2022 del Consiglio dei Ministri, che si riunisce a Palazzo Chigi.

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In foto Palazzo Chigi – Roma

A che età si andrà in pensione?

Con Quota 102 potranno andare in pensione le persone nate nel 1958, con Quota 103 le persone nate nel 1959. Potranno anche andare in pensione, nel 2022, i nati prima del 1959, che si sono trovati con meno di 38 anni di contributi. Con Quota 104 le cose sono più restrittive invece, si andrà in pensione a 66 anni (e non a 63 e 64 come le precedenti). L’obiettivo di un passaggio graduale, è mitigare il più possibile lo sbalzo che c’è tra chi ha i requisiti necessari entro questo dicembre e chi a gennaio. I primi andrebbero in pensione a 62 anni, i secondi di sicuro aspetteranno di più.. il tutto dipende dalla legge che deciderà il governo nei prossimi giorni.

Il pressing della Lega e dei sindacati

La Lega, con Matteo Salvini, è a lavoro su “salva pensioni”, proposte per la riforma pensioni per evitare al ritorno della Riforma Fornero. Nella giornata di ieri, lunedì 25 ottobre, il premier Mario Draghi ha ricevuto proprio il volto della Lega in un “lungo colloquio”, a tema riforma pensioni. Salvini, ha proposto la Quota 102 per un biennio, che sembra già essere stata respinta. Oggi pomeriggio invece, alle 18, Mario Draghi ha convocato una riunione dei sindacati, sempre per discutere del tema a riguardo. La tensione per il tema delle pensioni è non poco contenuta, anche se la questione verrà rimandata almeno fino a giovedì, giornata in cui il Consiglio dei ministri dovrà approvare la legge di bilancio 2022.

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Mario Draghi e Matteo Salvini

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