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Salvini non vuole Bonaccini commissario

Bonaccini ancora commissario? L’emergenza in Emilia Romagna non è ancora terminata e già si scatena la polemica.

Salvini non vuole Bonaccini commissario

L’attuale presidente della martoriata Regione è anche commissario straordinario fino al 31 dicembre per la ricostruzione post terremoto, ma rischia di vedersi esautorato per quest’ulteriore emergenza, per motivi eminentemente politici.

Salvini e la Lega vogliono evidentemente mettere le mani sulla ricostruzione, senza tuttavia considerare il peso di un diktat così scriteriato, che ha già attirato critiche– scontate quelle delle opposizioni– dal fronte interno. Zaia ha dichiarato che: «storicamente il commissario lo fanno sempre i presidenti delle Regioni» e Roberto Occhiuto concorda [Fonte: Il Corriere], definendo il presidente la «persona giusta» per lo scopo.

Fa eco poi Toti: «Credo che nessuno seriamente possa pensare di non fare un presidente di regione o un sindaco come commissario. Vorrebbe dire in qualche modo andare anche in contrasto con la volontà popolare che ha affidato a quelle persone la gestione di quel territorio» [Fonte: LaRepubblica].

Fanno gola, e non poco, i soldi smossi dal Governo, che ha raschiato i fondi dei vari dicasteri, ma sopratutto quelli che potrebbero arrivare dall’Europa, tramite il Fondo di Solidarietà Europeo per le calamità: proprio oggi Bonaccini avanzerà la richiesta alla Presidente Ursula Von Der Leyen, in visita–dall’elicottero–ai luoghi colpiti, alla presenza anche della Presidente del Consiglio. Ancora di più, sono ghiotti i 10 miliardi che si ventilano per la ricostruzione.

Dal canto suo Bonaccini vorrebbe rimanere in sella, sostenendo che il «commissario non può starsene a Roma» e in questa direzione ieri «nell’Aula regionale dell’Emilia-Romagna è passata una mozione di maggioranza in cui si chiedeva di nominare Bonaccini commissario, ma Lega, FdI e Forza Italia hanno votato contro» [Il Corriere].

Allo stesso tempo, però, qualcuno sostiene che il segretario dem abbia nel mirino le Europee 2024. Mentre non è sicuramente un segreto il fatto che la maggioranza al Governo spera di conquistare la presidenza della Regione attualmente in mano alla sinistra.

La scelta al momento è rimandata, e non è–quantomeno non dovrebbe–essere la priorità del discorso politico vista la situazione tragica e allarmante in cui versa il territorio emiliano-romagnolo, e questa è anche la posizione del ministro della Protezione Civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci, meloniano ed ex presidente e commissario di Regione anch’egli, che sulla questione ha dichiarato: «non è all’ordine del giorno, siamo ancora nella fase dell’emergenza».

A ogni modo, pare che Meloni venga spinta già a considerare alcuni candidati “altri”, tecnici e imparziali– se così si può dire di una nomina politica–e in questo senso si può leggere, ad essere maliziosi, l’estensione dello stato di emergenza ad alcune aree delle Marche e della Toscana.

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