Arte,  Mostra

Sandro Botticelli: 2 storie al femminile

Imperdibile, all’Accademia Carrara di Bergamo, la ricongiunzione di due tavole sorelle di Botticelli immaginate per un unico luogo ma, finora, separate.

Per celebrare lo straordinario ricongiungimento dei due capolavori di Sandro Botticelli (una seconda tappa è prevista a Boston per l’inizio del 2019) il museo di Bergamo offre al pubblico una mostra preziosa, un’occasione di confronto, emozione, studio, capace di raccontare pienamente un artista.

 

Mame arte SANDRO BOTTICELLI: DUE STORIE AL FEMMINILE Storia di Lucrezia
SANDRO BOTTICELLI:Storia di Lucrezia

Botticelli: un grande maestro del Rinascimento

Sandro Botticelli  (1445-1510), celebrato universalmente per aver saputo interpretare il suo tempo che abbraccia il massimo fulgore della corte medicea sino alla sua crisi e al suo tramonto, lavora alle due tavole in età matura.

Dipinge  infatti le storie di Virginia e Lucrezia intorno al 1505, Un’unica committenza per due tavole sorelle, immaginate per un unico luogo, in origine inserite in un rivestimento che copriva le pareti di una stanza sino all’altezza delle spalle.

Solennità ed eleganza di inquadrature architettoniche, memorie classiche, concitazione degli episodi, momenti di sentita drammaticità, questi alcuni particolari che caratterizzano i due capolavori. In occasione di matrimoni importanti la tradizione rinascimentale riporta alla decorazione delle camere con scene di probità e castità. In particolare in queste due opere,  le virtù femminili della pudicizia e della castità sono celebrate dalla morte di Virginia e Lucrezia e le rivolte popolari anti tiranniche sono esaltate dagli uomini pronti alla battaglia.

Mame arte SANDRO BOTTICELLI: DUE STORIE AL FEMMINILE Storia di Virginia
SANDRO BOTTICELLI: Storia di Virginia

La ricongiunzione dei due capolavori di Botticelli

Già divise nell’Ottocento  e separate da migliaia di chilometri, le Virginia e Lucrezia di Sandro Botticelli legano due istituzioni dalla seconda metà del XIX secolo: Accademia Carrara di Bergamo e Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.

La loro ricongiunzione dà vita a un confronto straordinario, consentendo di approfondire origine, natura e storia della mirabile coppia di dipinti, prima a Bergamo (fino al 28 gennaio 2019) e poi a Boston (da metà febbraio prossimo).

Grazie alla collaborazione tra i due musei, la reciprocità della proposta tramuta un dialogo a distanza in due imperdibili appuntamenti culturali.

Le due Dame: Virginia e Lucrezia

Virginia e Lucrezia ci raccontano due storie di virtù e sacrificio al femminile.  Virginia assassinata dal padre per preservarne l’onore, Lucrezia che sceglie la morte pur di salvarsi dall’ignominia.

Due storie dipinte in episodi che raccontano non solo del sacrificio e del suo svolgersi, ma anche del riscatto. Per Virginia la reazione dei plebei, guidati dal padre, contro l’ingiustizia del potere.  Mentre  per Lucrezia la rivolta contro il malgoverno di Roma.

Le due narrazioni oltre a rappresentare esempi di virtù, nel loro alludere alla rivolta contro il sopruso, rivestono un significato politico. Che rimanda alle aspre lotte di potere a Firenze allo scadere del Quattrocento.

 

Mame arte SANDRO BOTTICELLI: DUE STORIE AL FEMMINILE Sandro Botticelli, Ritratto di Giuliano de’ Medici,
Sandro Botticelli, Ritratto di Giuliano de’ Medici

La mostra

Mostrare Lucrezia e Virginia insieme per la prima volta permette non solo di godere dell’opera nella sua completezza e di studiarla con rinnovato interesse.  Ma è anche una fondamentale occasione per approfondire il percorso artistico di uno dei maestri indiscussi tra Quattrocento e Cinquecento.  Grazie a un confronto serrato con altri dipinti della collezione e con importanti prestiti.

Si potranno ammirare anche altri due dipinti sempre di  Sandro  Botticelli. Ritratto di  Il Giuliano de’ Medici (1478-1480 circa) e Vir dolorum (1495-1500 circa),

Il Ritratto di Giuliano è affiancato dal busto in marmo che lo raffigura in prestito dal Museo del Bargello di Firenze e dal testo di Paolo Giovio, Elogia virorum bellica virtute illustrium (Basilea 1575)  corredato dall’incisione con il giovane erede della famiglia Medici trafitto da un pugnale, per ricordare i fatti di sangue della Congiura dei Pazzi che videro la sua morte.
Mentre il Vir dolorum è accostato al Crocifisso (1496-1498 circa) del Museo dell’Opera del Duomo di Prato.

Informazioni sulla mostra

Orari tutti i giorni, escluso il martedì  dalle 9.30 alle 17.30
Aperture serali straordinarie
28 dicembre | 11 gennaio 2019 9.30 – 22.00 | ultimo ingresso ore 21.00

 

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