Dizionario Arte

Santomaso, Giuseppe

Pittore e incisore veneziano. Nel 1932-1933 frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove insegna dal 1957 al 1975. Ha esordito alla Biennale nel 1934, dove è stato premiato nel 1948 e nel 1954. Inizialmente la sua pittura è influenzata dai vedutisti veneziani e dal post-impressionismo; nel 1937 ha il primo contatto con la cultura europea, si reca a Parigi e visita l’Esposizione Universale. Rimane colpito soprattutto da Matisse e da Braque e li riconosce come maestri.
Nel 1939 partecipa alla seconda mostra di Corrente opponendosi al realismo, all’astrattismo e al dogmatismo di Novecento. Tramite Cézanne scopre la quarta dimensione e inizia il suo momento privo di prospettiva. Nel 1946 è tra i fondatori della Nuova Secessione italiana poi Fronte Nuovo delle Arti, che sostiene il bisogno di un rinnovamento morale e la necessità di riprendere contatto con la cultura europea e mondiale; il gruppo si scioglierà nel 1950. Non è interessato alle poetiche dei *costruttivisti e dei *razionalisti, ma è influenzato dal cubismo sintetico di Braque, e dall’ orfismo di Robert Delaunay, dal quale prende il colore luminoso e vivido (Finestre, 1947-1952). Nel 1953 aderisce al gruppo degli Otto pittori italiani, presentato da Lionello Venturi alla Biennale di Venezia. Dipingendo spazi reconditi, botteghe di “barcaioli, capanne di pescatori, si inserisce nella tradizione veneziana, per la quale grande importanza hanno colore e luce. Nei primi anni Sessanta approda all’ informale, le sue macchie, tipo dripping, sono accuratamente regolate, non determinate dalla casualità. Nella seconda metà degli anni Sessanta utilizza la materia per esaltare il colore; rifiuta il pennello prediligendo il setaccio e il collage, influenzato del *tachismo. Nascita: Venezia 1907; Morte: Venezia 1990

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