Sarah Burton nominata nuova direttrice creativa di Givenchy
Dopo un lungo vociferare oggi è stato reso ufficiale: Sarah Burton è stata nominata nuova direttrice creativa di Givenchy, seguendo a Matthew M. Williams. Continua a leggere per scoprirne di più.
Sarah Burton è la nuova direttrice creativa di Givenchy
Dopo aver lasciato Alexander McQueen, Sarah Burton è stata ufficialmente nominata nuova direttrice creativa di Givenchy, sia per la linea womenswear che menswear.
La designer sarà l’ottava alla direzione della maison francese e la seconda donna. La prima collezione firmata Sarah Burton per Givenchy verrà presentata a partire dalla primavera 2025.
Inoltre, un dettaglio che ha richiamato l’attenzione dei più attenti è stato l’abito Givenchy by McQueen indossato da Kendall Jenner durante il Met Gala 2024, che richiamava il motivo anatomico.
Chi è Sarah Burton
Sarah Burton (1974) è cresciuta a Manchester, suo padre è contabile, sua madre insegnante di musica. Dopo aver completato un corso di base artistica al Politecnico di Manchester, si trasferisce a Londra per studiare Print Fashion alla Central Saint Martins College of Art and Design. Durante gli studi, nel 1996, svolge un anno di tirocinio presso Alexander McQueen. Tornata dopo la laurea, è stata nominata capo del design dell’abbigliamento femminile dopo soli due anni, nel 2000. In questo periodo ha disegnato abiti per Michelle Obama , Cate Blanchett , Lady Gaga e Gwyneth Paltrow.
Sarah Burton alla direzione di Alexander McQueen
Dopo la morte nel 2010 di McQueen, Sarah Burton è stata incaricata di continuare l’eredità dello stilista. Avendo lavorato con McQueen per 14 anni, Burton era la figura più adatta a proseguire il dna del fondatore ma ha leggermente modificato l’estetica della maison pur mantenendo i suoi codici iconoclasti. Infatti, la designer ha riproposto temi cari a McQueen creando collezioni ispirate all’apicoltura e al mondo religioso. Burton supervisiona la direzione creativa e lo sviluppo di tutte le collezioni del marchio: dal prêt-à-porter agli accessori per donna e uomo, nonché la seconda linea McQ.
Burton debutta a settembre 2010 presenta a Parigi la sua prima collezione di abbigliamento femminile Alexander McQueen. Lo spettacolo, ispirato alla natura, una strana brughiera nebbiosa – non estranea al paesaggio dell’infanzia della stilista – ha fatto da cornice al mix tra sartoria e fantasie selvagge che caratterizzano la griffe.
L’abito da sposa di Kate Middleton
Nell’aprile 2011, ha disegnato l’abito da sposa per la Duchessa di Cambridge, Catherine Middleton per le nozze con il Principe William. Kate Middleton aveva iniziato ad ammirare il lavoro di Sarah Burton nel 2005 quando partecipa al matrimonio di Tom Parker Bowles, figlio della duchessa di Cornovaglia, e della giornalista di moda Sara Buys, per la quale la Burton aveva disegnato l’abito da sposa. La Middleton sceglie quindi di rivolgersi a lei per le sue nozze, per la bellezza della sua artigianalità e per il mix di tradizione e modernità che sapeva creare. Il vestito realizzato per la duchessa Middleton si ispirava all’abito da sposa di Grace Kelly.
Realizzato in gazar di raso bianco e avorio, l’abito ha vita stretta e fianchi imbottiti, un cenno alla tradizione vittoriana della corsetteria per la quale si è distinto il brand Alexander McQueen. Sul corpetto, un delicato motivo di pizzo realizzato a mano dalla Royal School of Needlework, utilizzando la tecnica di lavorazione del merletto Carrickmacross. I profili dell’abito e dello strascico sono stati ricamati con i fiori simbolo del Regno Unito: la rosa, il cardo, il narciso e il trifoglio. Burton ha anche disegnato l’abito della damigella d’onore Pippa Middleton e l’abito che Kate Middleton ha indossato alla festa serale del matrimonio.
Nel 2017 disegna anche l’abito da sposa della tennista Serena Williams.
Il processo creativo
Prima di creare qualsiasi collezione, Sarah e il suo team discutono i design e la presentazione. Pensano a idee che diano il sentimento e lo spirito giusto. Vanno in giro per il mondo alla ricerca di spunti e ispirazioni. La collezione AI 2019-20 presentata a Parigi è stata la sua “più introspettiva”. Burton ha portato il suo team nel Nord dell’Inghilterra, dove è cresciuta, nella zona dello Yorkshire, per stare a stretto contatto con le fabbriche, i telai, le dolci colline.
Il risultato sono stati abiti suggestivi come il vestito con licci da telaio trasformati in frange di fruscianti paillettes: il suono che producono richiamava i rumori di una fabbrica nell’ora di maggiore attività. In altri capi, scampoli di tessuto diventano ricami; bottoni automatici vengono usati come ornamenti; simboli delle città del nord come la civetta di Leeds, il gabbiano di Blackpool, il cormorano di Liverpool avvolgono una fluttuante gonna in pizzo; e giacche sartoriali dal drappeggio asimmetrico esibiscono con orgoglio l’etichetta “Made in England”. Gli abiti di Burton coniugano fragilità e funzionalità, eredità storica e proiezione verso il futuro, eleganza formale che si interfaccia con un lato fieramente selvaggio e punk.
La fine dell’era McQueen
Nel settembre 2023, Sarah Burton dice addio al brand per cui ha lavorato per 26 anni. La designer dedica la sua ultima collezione per McQueen presentata alla Paris Fashion Week “alla memoria di Lee Alexander McQueen, il cui desiderio è sempre stato quello di dare potere alle donne, e alla passione, al talento e alla lealtà del mio team.” Naomi Campbell chiude la sfilata, asciugandosi una lacrima.
Conclusioni: è ufficiale, Sarah Burton è stata nominata nuova direttrice creativa di Givenchy.
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