Dizionario Arte

sarcofago

Bara di pietra, o più raramente terracotta. Il termine è usato specialmente per i grandi esemplari riccamente decorati che appartengono al mondo antico. Secondo Plinio il nome (dal greco: ‘che divora la carne’) deriva dall’usanza di costruire o foderare le bare con ardesia proveniente dall’Asia Minore, che aveva la proprietà di far decomporre il cadavere. Nel III e IV secolo d.C. i sarcofagi rappresentavano la più comune forma di scultura nell’impero romano. Molti degli esemplari esistenti -per la maggior parte prodotti in serie -sono di fattura mediocre, ma alcuni sono di alta qualità e di rilevante interesse storico, come il sarcofago di Giunio Basso (Grotte vaticane, Roma); come dice un’iscrizione, Giunio Basso era prefetto di Roma e fu battezzato come cristiano nel 359, in punto di morte; il sarcofago è riccamente adornato di rilievi che rappresentano scene del Vecchio e Nuovo Testamento, e può essere interpretato, piuttosto che come monumento a un unico individuo, come insegnamento ecclesiastico che evidenzia il crescente dominio del cristianesimo (ufficialmente tollerato solo dal 313, alla fine del secolo era già diventato religione quasi obbligatoria per i cittadini romani). Sui primi sarcofagi invece i rilievi rappresentano spesso soggetti pagani che influenzarono profondamente gli artisti del rinascimento. La forma artistica del sarcofago fu rivitalizzata nel periodo *neoclassico.

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