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Spettacolo,  Opera

Onegin arriva alla Scala 2020

L’Onegin di Cajkovskij al Teatro alla Scala di Milano.

Milano, 9 gennaio 2006 – Largo ai giovani. Dopo le ovazioni ricevute dal non ancora trentenne in occasione della «prima» di Idomeneo alla Scala di Milano,

toccherà a un quasi coetaneo russo, figlio d’arte, fare il proprio debutto scaligero alla direzione di Evgenij Onegin, opera che completa l’ideale trilogia dedicata al genio musicale di P&eulm;tr Il’ic Cajkovskij cominciata con La dama di picche e proseguita con Gli stivaletti.

A salire sul podio martedì 10 gennaio (repliche fino al 27) sarà infatti Vladimir Jurowski, figlio di direttore e nipote di compositore, erede di una grande tradizione musicale oggi in parte dispersa, vincitore del prestigioso Premio Abbiati nel 2000 e attuale direttore musicale del Glyndebourne Opera Festival.

Onegin: l’opera in scena alla Scala

Considerata una delle più affascinanti del cospicuo repertorio russo ottocentesco, tratta da un romanzo in versi di Aleksandr Puškin, l’opera sarà presentata proprio nell’allestimento che circa un decennio fa il regista inglese Graham Vick presentò in anteprima a Glyndebourne.

Parlano inglese anche le scene e i costumi di Richard Hudson, le luci di Matthew Richardson e la coreografia di Ron Howell. Orchestra e coro sono naturalmente quelli di casa. Molta parte del cast è invece russa o slavo, il che garantirà un’interpretazione filologicamente adeguata dei testi, molto importanti in quest’opera di derivazione letteraria e di ambientazione raccolta.

Nino Surguladze (Annamaria Popescu) sarà Olga; Olga Guriakova (Tatiana Monogarova) Tatiana; Alexandrina Milcheva Larina; il baritono francese Ludovic Tézier (Albert Schagidullin) interpreterà Onegin, mentre l’italiano Giuseppe Sabbatini (Vsevolod Grivnov) sarà Lenskij.

Articolo del 9 gennaio 2006

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