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Libri

Se vogliamo davvero bene al libro in Italia nel 2020

Il libro è certamente uno degli indicatori del livello di civiltà di un paese. Infatti l’Italia in Europa è all’ultimo posto come percentuale di acquisto di libri sul totale popolazione. Il mercato è piccolo 1,2/1,5 miliardi di euro, la Francia vale il doppio la Germania tra quattro e cinque volte.

La legge del libro in Italia

Solo da poco l’Italia ha una vera legge del libro, prima vigeva la legge “Levi” che in realta è servita solo a bloccare gli sconti massimi concessi e come risultato ha prodotto un calo di 7/10 punti del mercato da quando è entrata in vigore (2011).

il libro

Dunnque per meritoria azione del Ministro Bonisoli e di un gruppo coeso di “addetti ai lavori”, nel giro di poco più di un anno si è riusciti a promuovere una legge organica bene impostata, che può davvero “smuovere” il mercato.

Un oligopolio perfetto.

Questo è in sintesi il nostro mercato, in cui quattro gruppi si spartiscono produzione, promozione, distribuzione fisica e catene di librerie. In totale spregio alle più normali regole di “posizione dominante”. Vi è da dire che secondo l’antitrust così va benissimo ed è stata persino approvata la vendita di Rizzoli a Mondadori (cioè il primo gruppo in termini di quota di mercato compra il secondo e poi lo distrugge).

Ovviamente vedansi le quote di mercato a riprova di quanto suesposto.

Cosa ci vuole,per diventare normali.

Ovviamente molte cose, a partire dalla scuola, ma basterebbe guardare in Francia o in Inghilterra per capire come  muoverci.

il libro

Bisogna creare un dipartimento operativo autonomo, con budget adeguato (40miliardi) ed un centinaio di persone non distaccate dai ministeri, ma selezionate in base a competenze, per operare in aiuto alle riorganizzazioni aziendali,  sovvenzione ad opere e scrittori di particolare interesse, promozione di traduzione di libri italiani in lingue straniere ecc ecc…

Tutte cose di buon senso e già sperimentate all’estero ma di cui in Italia non si vuole parlare, il centro del libro francese esiste da più di 70 anni.  Allegati alla legge del libro c’erano documenti, più dettagliati di quanto sopra descritto, che non si sono neanche potuti discutere.

Cosi non va bene a nessuno e il libro muore con buona pace di Editori, Ministero e librai, peccato non ci vorrebbe molto… certo meno supponenza!

 

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