Sentinel-6 Michael Freilich: dalle profondità dello spazio a quelle dell’oceano
Sentinel-6 Michael Freilich e la misurazione spaziale dei cambiamenti climatici e oceanici
Il 21 novembre 2020, avrà inizio la missione Sentinel-6. Il progetto nasce con l’intento di assicurare, nella prossima decade, l’accesso a dati preziosi per la previsione dei cambiamenti climatici e del livello del mare. Il primo satellite ad entrare in orbita sarà il Sentinel-6 Michael Freilich.
Quando lanciamo in orbita satelliti, non sempre è per cercare l’extraterrestre
Tutto ha avuto inizio con la missione TOPEX/Poseidon nell’agosto del 1992. Da quel momento è iniziata la grande era dell’esplorazione delle profondità oceaniche. La mappatura dei mari, per come è conosciuta oggi, è ufficialmente nata quando TOPEX/Poseidon ha solcato i cieli per la prima volta.
Così come TOPEX/Poseidon, quella di novembre è una missione di telerilevamento. L’altimetro satellitare è stato sviluppato congiuntamente da NASA, Agenzia Spaziale Europea, European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (EUMETSAT) e National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Nell’ambito della missione Sentinel-6, sono previsti i lanci di due satelliti identici: il primo Sentinel-6A (successivamente rinominato in onore dell’oceanografo Michael Freilich) sarà lanciato adesso a novembre, mentre Sentinel-6B più avanti nel 2025.
Insieme, questi due satelliti aggiungeranno almeno una decade di lavoro ai preziosi dati che sono raccolti ormai da 30 anni e che stanno documentando come l’oceano stia reagendo ai cambiamenti climatici. I dati in questione riguardano la temperatura atmosferica e i livelli di umidità che insieme possono essere utili, oltre che per le previsioni meteorologiche, anche per avere una conoscenza più approfondita dei fondali marini.
Sentinel-6 Michael Freilich: come si arriva ai dati
Per portare il satellite in orbita, ancora una volta, sarà fondamentale il supporto di Elon Musk: verrà infatti utilizzato un razzo-vettore Falcon 9 di SpaceX. Per determinare l’esatta pozione del satellite in orbita, gli scienziati sfrutteranno tre strumenti: la gamma di laser retroriflettori, il GNSS-POD e il DORIS.
Il primo componente di questa specie di pacchetto di posizionamento è la gamma di laser retroriflettori: una serie di nove piccoli specchi che ricevono i laser puntati verso loro dalle stazioni terrestri per poi rispedirli al punto d’origine. Le stazioni che emettono i segnali, in base al tempo di rimbalzo, riescono a calcolare la distanza che le separa dal satellite.
Il secondo apparecchio è il sistema satellitare di navigazione globale con determinazione orbitale precisa, ossia il GNSS-POD, che rintraccia i segnali GPS (sempre utili per la localizzazione della sentinella) e li rimanda a specialisti che analizzano i dati.
A completare il tutto c’è DORIS: D.oppler O.rbitography and R.adioposition I.ntegrated by S.atellite. Questo strumento analizza i segnali radio di 55 stazioni sparse sul pianeta e misurando le variazioni di frequenza, riesce a disegnare, nel corso del tempo, la posizione in 3D del satellite.
In aggiunta, ci sono altre due fonti che gli scienziati useranno per determinare il livello del mare e raccogliere dati atmosferici. L’altimetro misura l’altezza del mare facendo rimbalzare impulsi radar sulla superficie dell’oceano e calcolando quanto ci mettono per tornare indietro. Tuttavia, il vapore acqueo presente nell’atmosfera può interferire con la misurazione facendo apparire l’oceano più basso o più alto di quanto in realtà sia. Per evitare questo errore, lo strumento Advanced Microwave Radiometer for Climate (AMR-C), misura la quantità di vapore acqueo tra il satellite e il mare.
Una volta arrivato in orbita, Sentinel-6 Michael Freilich mapperà il 95% della superficie oceanica della Terra ogni 10 giorni.
Ecco un video che offre un ulteriore background sul funzionamento del satellite:
Cosa succede dopo il conto alla rovescia
Dopo due minuti e sedici dall’accensione del booster, ci sarà lo spegnimento del MECO (il motore principale), la separazione del Second Stage e in successione il Second-Engine Start-1. Subito dopo l’utilissimo primo stadio del Falcon 9 inizierà a rientrare.
Nel secondo step, che avverrà dopo tre minuti, l’ogiva del veicolo di lancio si separerà e sarà spinta via. A otto minuti vedremo spegnersi il motore Stage-II (SECO1). A cinquantotto minuti, ci sarà la separazione del satellite dal veicolo di trasporto.
Dopo poco più di un’ora, i pannelli solari inizieranno a dispiegarsi e, dopo circa un’ora e mezza dal lancio, avverrà il primo contatto tra Sentinel-6 Michael Freilich e la stazione in Alaska.
Guarda qui il video in diretta:
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