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Serie A, Inter capolista nel girone d’andata: Inzaghi è meglio di Conte?

L’Inter torna capolista in classifica alla fine del girone d’andata

L’Inter chiude il 2021 da capolista in classifica. Rispetto all’anno passato la parte alta del tabellone di Serie A è cambiato al giro di boa. I nerazzurri di Inzaghi, con la vittoria di ieri sera sul Torino a San Siro hanno chiuso la prima parte di stagione a 46 punti (5 in più dell’anno scorso). Malgrado la perdita di colonne portanti come Lukaku, Hakimi e Conte (senza considerare il caso Eriksen che merita un discorso a parte), l’Inter di Inzaghi ha tenuto comunque la barra dritta. Occorre rammentare che la squadra è la stessa della passata stagione. Terna difensiva immutata, una mediana che ha in Brozovic il suo metronomo impeccabile e in Barella il suo faro per le occasioni da gol.

L’Inter di Inzaghi: la continuità… Nel cambiamento

Arrivato quasi in punta di piedi, Simone Inzaghi ha accettato le cessioni preventivate dalla proprietà Suning. I ricambi si sono comunque rivelati al di sopra delle aspettative. Partito Hakimi, la fascia destra è toccata a Denzel Dumfries. L’esterno olandese, dopo qualche difficoltà iniziale, ora sembra aver imparato come giocare in Serie A. Un’altra sorpresa è stata Calhanoglu. Preso a parametro zero, arrivato anch’egli senza troppe credenziali dopo l’incidente di Eriksen, ora è un giocatore sempre più costante che si è guadagnato la fiducia dei più scettici. Ma è l’attacco il reparto su cui i riflettori erano puntati. L’arrivo di Dzeko è stata una buona sostituzione nonostante l’età non più giovane dell’attaccante bosniaco. Spesso decisivo in alcuni incontri come in Champions (sua è la doppietta contro lo Shakhtar a San Siro).

 

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Dzeko e Calhanoglu, le new entry sempre più protagoniste dell’Inter

 

L’Inter di Inzaghi e quella di Conte: il confronto dopo metà campionato

Giunti al giro di boa, è opportuno fare un confronto tra le due Inter, quella di Conte e quella di Inzaghi. L’anno scorso la squadra del tecnico ex Juve e Chelsea aveva chiuso il girone d’andata a 41 punti, contro i 46 di quest’anno. Non è il solo capitolo di statistiche che sommariamente chiudono con il segno + : maggiori sono stati anche i gol dell’Inter Inzaghiana (49 contro 45), e ancor meno i gol subiti (15 contro 23). Un altro dato interessante lo fa notare il sito di statistica di sport OptaData: nell’intero 2021 l’Inter è la squadra italiana con più vittorie (32). Solo la Juventus del primo Allegri aveva fatto di più con 33 vittorie nel 2016.

 

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2021 annus mirabilis per l’Inter: 32 vittorie in tutto l’anno solare.

Inzaghi più forte di Conte?

Elencati tutti questi numeri e arrivati al fatidico giro di bora ora i tifosi nerazzurri s’interrogano circa l’efficacia dei due allenatori. Se sia più forte Inzaghi o Conte. Senza dubbio sono due grandi allenatori, anche se per ora è il salentino in vantaggio sull’ex Lazio, ocn uno scudetto in bacheca. Anzi, cinque titoli, contando anche l’esperienze in bianconero e con i Blues in Inghilterra. Se da una parte Conte è meticoloso nella tattica e su degli schemi fissi, Inzaghi lascia più spazio e iniziativa agli stessi calciatori. Conte però ha una dote che pochi allenatori hanno: l’importanza di essere un mental coach.

In stagioni ormai molto dense tra campionati nazionali e coppe, la tenuta mentale dei giocatori è fondamentale. Basta un nulla per perdere punti preziosi che possono costare scudetti o Champions League. Helenio Herrera ci era già arrivato negli anni ’60. Peer questo forse era soprannominato Il Mago. Poteri invisibili che in campo danno comunque risultati visibili. Ora c’è la pausa natalizia, ma il calendario di gennaio e febbraio è piuttosto denso. Riuscirà l’Inter di Inzaghi a non calare sul piano mentale?

 

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