serigrafia
Tecnica di stampa basata sul metodo dello stencil, originariamente usata per lavori commerciali ma poi diffusa anche tra gli autori di stampe artistiche. La base della tecnica è un telo di tessuto molto fine e fitto teso su un telaio di legno e collocato sopra un foglio di carta: il colore è spinto attraverso il tessuto con spatola. Solitamente il telo è seta, da cui il termine serigrafia (dal latino sericum: ‘di seta’); tuttavia si può utilizzare anche cotone, nylon o altro. Ci sono modi diversi di applicare il disegno alla tela; il più antico e semplice era quello di attaccare una mascherina sopra di esso; poi si è sviluppato il perfezionamento che consiste nel dipingere il motivo direttamente sul telo con una colla o con qualche tipo di vernice che ne ottura i buchi: così la superficie coperta rappresenta il negativo del disegno, poi il colore viene spinto attraverso le parti libere del tessuto. Metodi più sofisticati permettono all’artista di creare un modello in positivo direttamente sul telo con una sostanza cerosa o a prova d’acqua, che viene infine sciolta per permettere all’inchiostro di penetrare solo nelle parti precedentemente trattate. Si possono anche usare immagini fotografiche proiettando la luce attraverso una superficie trasparente sul tessuto trattato chimicamente. Le serigrafie sono quasi sempre a colori e per ottenerle si usano uno dopo l’altro telai diversi per ogni colore. Le origini della tecnica sono poco conosciute ma si ritiene che siano arrivate in Europa dal Giappone alla fine XIX secolo. Non prima degli anni Sessanta del Novecento, tuttavia, essa ebbe un forte impatto sul mondo dell’arte; fu prevalentemente usata dagli artisti della pop art le cui immagini ben delineate si adattano perfettamente a questa tecnica, che ha un’ottima resa dei colori forti e piatti e poca precisione di dettagli (la resa dei particolari è resa difficile dalla trama del tessuto). L’artista che più di ogni altro ha utilizzato la serigrafia è Andy Warhol.
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