
Sfilata nella biosfera per Alexander Mcqueen
Mcqueen per la Fashion Week 2022 celebra la leggerezza della natura
Una fenice, Mcqueen risorge. Sarah Burton presenta per la prima volta in presenza nell’era post-pandemica. Fuori calendario a Londra, la sfilata sequel della collaborazione con il regista Jonathan Glazer è una boccata d’aria fresca. Leggera, ariosa, ma piena di speranza. È la natura a parlare, guidando l’occhio umano in un tripudio di tulle e diamanti. L’era dell’esuberanza è finita. Rientriamo nei limiti, per una moda più frivola ed accessibile. È la stessa Burton a dirlo:
È faticoso? Se è faticoso, non mi serve, sbarazziamocene. Forse è bello, forse potrebbe stare su un piedistallo su un manichino e sembrare fantastico da qualche parte in un museo. Ma tu vuoi che qualcuno lo indossi e si senta bello e questo è il mio lavoro. E questo riguardava anche la bellezza di avere una pausa dalle sfilate.

La natura respira per Alexander Mcqueen alla Fashion Week 2022
In un mondo senza certezze, dove tutto si smaterializza davanti ai nostri occhi, ecco che Sarah Burton torna alle origini. Ancora una volta la natura si fa protagonista di una nuova collezione firmata Mcqueen. Le verdi vallate inglesi però non rubano la scena. Sono il limpido cielo, l’aria cristallina e le notti stellate l’anima della collezione. Le nuvole offuscanti il firmamento britannico appaiono nelle gonne in taffetà e faille. Le balze fluttuanti invadono tailleur e giacche alla Cristobal Balenciaga. E gli showstopper: una pioggia di diamanti, strass e perline adornano i completi all’inglese e gli strati di tulle in abiti e gonne voluminose.

È una rinascita. Una metafora che si materializza davanti ai nostri occhi, quando le modelle escono da un piano sotterraneo per conquistare la passerella. Come alberi che mettono su radici e si allungano verso il cielo. Si respira finalmente da Mcqueen, nella biosfera creata appositamente dall’architetto Smiljan Radic e realizzata sul tetto del Tobacco docks yellow park a Wapping.
La nuova sartorialità firmata Mcqueen
Manca qualcosa, quel “di più” per il quale il brand è rinomato. E Sarah Burton non lascia insoddisfatti. Nell’aria leggera di questa collezione si intravede una punta di sperimentalismo. La palette di pastelli si alterna a look più severi in bianco e nero, dove tailleur destrutturati sono reminiscenti dei celebri tagli “alla Fontana” di Lee Mcqueen. Una nuova sartoria: zip e cinture sostituiscono classiche cuciture, denim e cuoio formano una miscela tanto aspra quanto perfettamente coesa. I due materiali si alternano in composizioni ibride. La classicità dei tailleur assume un aria contemporanea: eccola, l’eleganza grunge di Burton. Proprio qui, nella biosfera londinese, immersa nella natura, con Naomi Campbell in una giacchetta cropped e una gonna in origami di tulle ornati di diamanti, l’estetica punk-chic di Sarah Burton in tutto il suo splendore.

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