Tornano le sfilate di Alta Moda a Parigi: si inizia con Schiaparelli e Dior
A Parigi torna l’incanto dell’Haute Couture: le sfilate di alta moda primavera-estete 2022 di Schiaparelli e Dior
Inizia oggi, 24 gennaio 2022 la settimana delle sfilate di alta moda primavera-estate 2022: Parigi apre le porte con Schiaparelli, seguita dall’haute couture di Christian Dior.
Schiaparelli: ritorno all’essenziale
Si intitola “An age of discipline”, la sfilata di alta moda primavera-estate 2022 della Maison Schiaparelli. Una collezione concepita nel mese di aprile, quando il numero dei vaccini stava aumentando e la curva dei contagi drasticamente scendendo. Sognare, creare, viaggiare sembrava essere nuovamente possibile. Ma alle speranze si intreccia il senso di perdita, alla libertà la paura e alla fiducia la disillusione. È in questo contesto storico che il direttore creativo di Schiaparelli, Daniel Roseberry, si interroga sul senso della moda. In una lettera di presentazione allo show, lo stilista si chiede:
Cosa significa moda, cosa ha da dire la moda, in un’epoca in cui tutto è in evoluzione? E, riguardo a questa Maison, cosa significa surrealismo quando la realtà stessa è stata ridefinita?
Per rispondere a questa domanda, Roseberry cambia punto di vista, passa dal Surrealismo di Elsa Schiaparelli ad un approccio empirico. Nell’epoca del divenire e dell’incertezza, l’haute couture -espressione più aulica della moda-, riparte dall’essenza, dall’esperienza. Essenza che non vuol dire essenzialità, bensì ritorno a ciò che sta alla base, nel profondo. Così, per la primavera-estate 2022, la palette cromatica si riduce a tre colori: nero, bianco ed oro. Al color oro, è stato dedicato uno studio ad hoc per perfezionare la tonalità: né calda né fredda, né ottone né rosa. Un colore unico, formulato specificamente per la Maison, realizzato con pezzi di foglia d’oro 24k: dopo il Rosa Schiaparelli, arriva l’Oro Schiaparelli.
Pur negli eccessi dell’alta moda, rispetto alla scorsa collezione, c’è una forte semplificazione di colori, forme, tessuti e decori. Rimangono tuttavia i corpetti strutturati dalle forme insolite, la silhouette sinuosa dal punto vita segnato, i colli esagerati e i maxi orecchini.
Roseberry si ispira alle costellazioni e alla cosmologia. Come si legge nella nota di introduzione alla sfilata, i cieli diventano il luogo in cui fuggire dal caos del nostro pianeta, ma anche la casa di una mitica sacerdotessa, dea e aliena allo stesso tempo, che lo stilista immagina in diverse vesti. La sfilata haute couture primavera-estate 2022 di Schiaparelli, altro non è che il racconto di una metamorfosi. Lo stilista stesso, ha spiegato questa collezione come un progressivo abbraccio della follia interiore. Dalla sartorialità e dal rigore dei primi abiti, si arriva ad abiti che simulano fontane dorate, copricapo in piume cadenti e abiti scultura con cabochon che omaggiano la mitologia greca.
Il tema delle costellazioni torna nelle forme circolari. Abiti e accessori presentano delle particolari sovrastrutture che ricordano le orbite dei pianeti. Il corpo diventa pianeta, punto di riferimento; mentre gli abiti degli oggetti orbitanti che ruotano intorno ad esso.
L’alta moda di Dior SS 2022 a Parigi è un ode all’artigianato
Continua la collaborazione tra Dior e la The Chanakya School of Craft di Mumbai. Fondata da Monica Shan e Karishma Swali, l’obbiettivo della scuola è quello di offrire un alternativa alle donne indiane, fornire uno strumento di emancipazione, e nel contempo preservare un arte del patrimonio culturale del Paese, solitamente riservata agli uomini. Più di vent’anni fa Maria Grazia Chiuri, all’epoca da Fendi, commissionò dei ricambi a Karishma per la it-bag della maison romana, la baguette. Da quel momento la collaborazione non si è mai interrotta, l’azienda è cresciuta e la Chiuri è passata a Dior. Continua, tuttavia, il suo impegno nel supportare le comunità locali attraverso la moda.
Gli artisti indiani Madhvi e Mani Parekh, con il supporto della Chanakya School, hanno realizzato gli arazzi che adornano la sala allestita nel giardino del Musée Rodin. Tre mesi di lavoro, e 320 anime, per la realizzazione dell’esposizione visitabile fino al 30 gennaio.
Punto di partenza e fulcro della collezione l’artigianato, che come sottolinea la direttrice creativa, va preservato ovunque si trovi. Non solo quindi savoir-fair francese, la mission di Dior è celebrare la craftsmanship in tutte le sue forme e origini. Teatralità e spettacolarizzazione vengono messe da parte, e semplificazione sembra essere anche la parola chiave di questa collezione. Drappeggi e plissé, su abiti leggeri. Sobri anche nella palette, che spazia dal bianco, al grigio al nero. Forme semplici e lineari che mettono in primo piano il lavoro che si cela dietro un abito di haute couture.
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