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Musica

Sid Vicious: 42 anni fa la morte dell’icona del punk 2 febbraio 1979

Sid Vicious, il bassista dei Sex Pistols, moriva 42 anni fa. Dalle origini alla sua storia con Nancy Spunger, ecco chi era il volto più iconico del punk

42 anni fa moriva Sid Vicious, storico bassista della band punk Sex Pistols. Simbolo del punk e della vita dissoluta, perse la vita proprio a causa delle droghe. Particolarmente famosa rimane la sua storia con Nancy Spungen, per la cui morte Vicious venne sospettato.

Sid Vicious: la vita e la carriera

Sid Vicious nacque come Simon John Ritchie nel 1957. I suoi genitori erano entrambi parte del mondo militare: il padre era una guardia a Buckingham Palace. La sua infanzia fu particolarmente difficile, poiché il padre abbandonò la famiglia e la madre era tossicodipendente. Dal punto di vista artistico, idolatrava le star del glam rock come David Bowie e Roxy Music.

Il 1975 è l’anno di svolta: conosce John Lydon, il futuro cantante dei Sex Pistols meglio conosciuto come Johnny Rotten. È grazie a lui che ebbe il suo nome d’arte: Lydon infatti considerava malvagio il criceto di Sid, appunto vicious in inglese. Cominciò quindi a frequentare la scena punk inglese, rendendosi protagonista di numerosi incidenti durante i concerti. Nel 1977, Glen Matlock abbandonò i Sex Pistols e Lydon lo fece entrare al suo posto anche se non sapeva suonare il basso.

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Sid Vicious

Sempre nel 1977, arrivò a Londra Nancy Spungen. Lydon tentò di tenere Vicious lontano da lei, che era un’eroinomane. I due però si piacquero subito e divennero una coppia fissa: Sid avrebbe iniziato quindi a fare uso anch’egli di eroina. La loro storia continuò sino all’11 ottobre 1978, quando Spungen morì al Chelsea Hotel di New York. La ragazza fu infatti trovata accoltellata allo stomaco la mattina successiva e Vicious venne arrestato e accusato di omicidio. All’iniziò confessò, ma poi ritrattò e disse che, quando lei era morta, lui ancora dormiva.

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Sid e Nancy

La morte della ragazza è quindi ancora un mistero: c’è chi pensa che si sia trattato di un tentativo di doppio suicidio, chi invece dice che sia stato Rockets Redglare, lo spacciatore, ad uccidere Nancy. Quello che si sa, è che Sid Vicious tentò, pochi giorni dopo, di suicidarsi tagliandosi le vene. Lo arrestarono nuovamente dopo aver aggredito Todd Smith, il fratello di Patti Smith, ma lo liberarono nuovamente su cauzione. Il 1 febbraio 1979 la madre gli procurò dell’eroina per festeggiare il suo rilascio: sopravvisse alla prima overdose grazie all’intervento di Michelle Robinson, ma la seconda gli fu fatale. Fu trovato morto la mattina del 2 febbraio.

La grande truffa del rock ‘n’ roll

Oltre al suo lavoro assieme ai Sex Pistols, Vicious rimane comunque nella memoria collettiva grazie al film di Julien Temple La grande truffa del rock’n’roll (The Great Rock ‘n’ Roll Swindle). La pellicola è un mockumentary particolarmente ironico che narra l’ascesa e la caduta dei Sex Pistols dal punto di vista del manager Malcolm McLaren. La scena più famosa è di sicuro quella in cui Sid Vicious canta My Way di Frank Sinatra: partendo da un playback grottesco ed esagerato, si passa ad un punk dissacrante che, in un gioco di opposti, sembra piacere particolarmente al pubblico impellicciato e d’alto borgo presente.

 

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