Soutine, Chaïm
Pittore di origine lituana che si stabilì in Francia nel 1913 e divenne uno dei più importanti pittori *espressionisti della scuola di Parigi. I suoi amici, anch’essi espatriati, furono Chagall e Modigliani che dipinse di lui un memorabile ritratto (1917, National Gallery, Washington). Soutine soffriva di depressione e mancanza di fiducia nel suo lavoro (non voleva mai mostrare le sue opere e molte volte le distruggeva), e trascorse anni in assoluta povertà finché, nel 1923, il collezionista americano Albert C. Barnes comprò un numero cospicuo di suoi dipinti. Da quel momento in poi fu economicamente sicuro anche se continuò a soffrire di poca salute. Le sue opere comprendono paesaggi, ritratti e studi di personaggi come coristi e valletti. Il suo stile si riconosce per le pennellate spesse e convulse, attraverso cui sapeva esprimere sia tenerezza sia inquietanti stati psichici. C’è qualche affinità con Van Gogh, sebbene Soutine abbia dichiarato di disprezzare il suo lavoro e di sentirsi più in debito con le opere degli antichi maestri che aveva studiato al Louvre: le sue immagini di carcasse di animali sono, per esempio, ispirate a Rembrandt. Tuttavia la macabra intensità delle opere, come Quarto di manzo (1925, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo) non venne raggiunta semplicemente studiando delle immagini simili; Soutine visitò i macelli e si portò addirittura in studio una carcassa. In quell’occasione i vicini si lamentarono per l’odore della carne in via di putrefazione e chiamarono la polizia, a cui Soutine tenne un’allocuzione sul fatto che l’arte è più importante dell’igiene. Lo stato di degrado in cui visse durante gli anni di povertà era noto: il poeta André Salmon ricorda che Soutine una volta consultò uno specialista a causa di un mal di orecchi e “nel canale auricolare del pittore il dottore scoprì, invece che un ascesso, un nido di cimici”. Nascita: Smilovitchi 1893; Morte: Parigi 1943
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