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Cinema

Stanley Kubrick – La storia di un mito

95 anni fa nasceva un uomo destinato a rivoluzionare il cinema: Stanley Kubrick.

Stanley Kubrick

Nato il 26 luglio 1928 a Manhattan, New York, Stanley Kubrick è stato uno dei più grandi cineasti della storia del cinema mondiale. Appassionato di miti greci e nordici, di musica jazz e di scacchi, si guadagna da vivere proprio giocando a scacchi, prima di dedicarsi al cinema.

All’età di tredici anni riceve come regalo dal padre una macchina fotografica: è da questo momento, infatti, che scopre di essere affascinato dalla fotografia. E la sua carriera da fotografo parte subito in salita: nel 1945 la rivista Look pubblica una sua foto relativa alla notizia della morte del presidente Roosevelt.

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Il regista Stanley Kubrick

Durante gli studi, Stanley si sente vittima di soprusi e discriminazioni da parte dei suoi insegnanti, i quali favoriscono invece gli alunni di ceto altoborghese.

A diciannove anni trascorre cinque sere alla settimana nella sala di proiezione del Museum of Modern Art di New York. Deciso a lavorare nel cinema, trascorre quindi quattro anni all’accademia di arte cinematografica e poi inizia a lavorare sul campo.

Gli esordi

Dopo aver ottenuto un discreto successo con una serie di cortometraggi, Stanley abbandona il lavoro come giornalista alla rivista Look e si dedica alla regia a tempo pieno. Paura e desiderio (1953) è il suo primo lungometraggio, definito poi dallo stesso autore «un tentativo serio realizzato in modo maldestro». Tuttavia, ciò gli permette di prendere maggiore confidenza con la tecnica cinematografica.

Nel 1955 gira Il bacio dell’assassino e, subito dopo, firma un contratto con la United Artists. L’anno successivo fonda una piccola società con il produttore James B. Harris: il primo film da loro prodotto è Rapina a mano armata (1956).

In questo film la struttura narrativa si muove avanti e indietro nel tempo e uno stesso fatto viene mostrato da più punti di vista. Questi elementi verranno in seguito ripresi da Quentin Tarantino nei suoi Pulp Fiction (1994) e Le iene (1992).

Ma la figura di Stanley Kubrick si impone alla critica cinematografica grazie al film Orizzonti di gloria (1957), tratto dall’omonimo romanzo. Questa pellicola viene consacrata, di conseguenza, come il primo capolavoro del regista.

I capolavori

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Malcolm McDowell in una scena di Arancia Meccanica

Nel 1962 Stanley dirige Lolita, la cui sceneggiatura viene scritta proprio dall’autore dell’omonimo libro, Vladimir Nabokov. La censura critica pesantemente il film, a causa dei contenuti in esso trattati.

Nel 1963 gira Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, una commedia satirica e allucinante allo stesso tempo.

Questo film, oltre all’ammirazione da parte dei critici di tutto il mondo, gli vale ben tre candidature ai premi Oscar. E, nel 1968, dirige un altro grande capolavoro: 2001: Odissea nello spazio, vincitore del premio Oscar per gli effetti speciali.

Nel 1971 il regista scrive, dirige e produce il suo film più violento, crudele e visionario: Arancia Meccanica, tratto dall’omonimo romanzo di Anthony Burgess.

Stanley chiede persino ai Pink Floyd di poter usare la loro Atom Heart Mother come colonna sonora del film, ma la band rifiuta perché il regista non sa ancora precisamente come inserirla nelle vicende e ne vuole tutti i diritti.

La pellicola ottiene quattro candidature agli Oscar e sette ai premi BAFTA. Il film diventa un caso mondiale: molti teppisti, infatti, iniziano a commettere reati affermando di essersi ispirati proprio ad Arancia Meccanica.

Gli ultimi lavori

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La celebre scena di Shining

Nel 1975 Stanley gira Barry Lyndon, che gli procura altre sette candidature agli Oscar. E, nel 1980, dirige il suo primo film horror, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King: Shining.

Con protagonista Jack Nicholson, la pellicola riscuote un enorme successo da parte del pubblico, diventando così un cult del genere horror. Nel 1987, invece, il regista si concentra sul genere della guerra, con il celebre Full Metal Jacket, che è anche il suo film più violento dopo Arancia Meccanica.

Successivamente, tenta di realizzare il suo sogno di portare sul grande schermo la terribile storia della Shoah. Ma nel periodo in cui cerca di avviare la produzione, Steven Spielberg sta già girando il famoso film Schindler’s List (1993), troppo simile al progetto di Kubrick. Quest’ultimo, dunque, abbandona a malincuore il progetto.

Nel 2001 gira A.I. – Intelligenza artificiale, basato su un racconto di Brian Aldiss. L’ultimo film del regista è Eyes Wide Shut (1999), con protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman. Pare che le riprese siano state così estenuanti da portare Cruise e la Kidman al divorzio. Stanley Kubrick, purtroppo, muore il 7 marzo 1999, prima che il suo ultimo film venga distribuito nelle sale cinematografiche.

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