Dizionario Arte

STEEN, JAN

Jan Steen. Pittore olandese. È conosciuto soprattutto per le scene di genere umoristico, animatissime e piene di calore umano, in cui rappresenta la vita come una grande commedia.

In Olanda acquistò fama pari a quella di Rembrandt, Vermeer e Hals, e l’espressione una casa alla Jan Steen è entrata nel linguaggio comune olandese per descrivere il tipo di casa piena di vita e in totale disordine, dipinta in molte delle sue opere. Secondo Houbraken “i dipinti di Steen rispecchiano il suo modo di vivere, e il suo modo di vivere è come i suoi dipinti” e nella biografia dell’artista egli sottolinea la “buffoneria” delle sue opere.

Questa però è una interpretazione

Questa però è una interpretazione unilaterale e fuorviante dell’arte di Steen, che possiede molte altre sfaccettature. Dipinse ritratti, soggetti storici, mitologici e religiosi (era di fede cattolica), e gli animali, gli uccelli, le nature morte dei suoi dipinti sono paragonabili a quelle di qualsiasi altro suo contemporaneo.

Era insuperabile nel raffigurare

Era insuperabile nel raffigurare i bambini. Inoltre, anche i suoi dipinti più comici hanno un tema serio di fondo, in quanto mettono in mostra la follia e la fragilità umana: i suoi soggetti preferiti comprendono varie forme di eccesso, come l’ubriachezza, lo spreco di denaro, la lussuria, la rabbia (in molte opere aggiunge delle scritte che spiegano o sottolineano il significato).

Sebbene nato e morto a Leida

Sebbene nato e morto a Leida, Steen viaggiò molto e trascorse molto del suo tempo a L’Aia e ad Haarlem. Si ritiene che abbia studiato successivamente con il pittore storico Nicolaus Knüpfer (1603-1655) a Utrecht, con Adriaen van Ostade ad Haarlem e con Jan Van Goyen (che sposò sua sorella) a L’Aia.

Gli sono attribuiti circa ottocento dipinti ma, nonostante la produttività, aveva spesso difficoltà economiche e, quando morì, lasciò la moglie con una famiglia da mantenere e pesanti debiti.

I problemi finanziari nascevano

I problemi finanziari nascevano principalmente da una serie di guerre contro l’Inghilterra (e più tardi contro la Francia), nel 1652-78, che ebbero un effetto devastante sull’economia olandese in generale e sul mercato dell’arte in particolare.

Nel 1654 il padre del pittore, un birraio, aprì per lui una birreria a Delft, ma il progetto fallì e, nel 1672, Steen aprì una taverna a Leida, continuando però a dipingere.
A causa di questi legami con il mondo della birra, Steen restò nell’immaginario popolare come un ubriacone, ma i fatti davvero conosciuti della sua vita non dicono a del genere; è vero che molte delle sue opere sono ambientate in taverne, ma dipinse anche scene di impeccabile eleganza, e deve essere stato un artista molto dedito al suo lavoro se ha potuto produrre una così grande quantità di dipinti in un tempo relativamente breve.

Il suo lavoro è di qualità discontinua

Il suo lavoro è di qualità discontinua, ma all’apice della carriera si distingue per la pura bellezza della tecnica, come pure per la ricchezza dei particolari e per l’inventiva della composizione. Reynolds elogiò il suo tocco di pennello “forte e virile” e la sua agilità di tocco ricorda a volte quello di Hals, sebbene sia più preciso.

Come colorista Jan Steen era il più abile artista del suo tempo e l’uso del rosa-salmone, del rosa, del giallo pallido, del grigio tortora e del verde-blu sono suoi tratti caratteristici. Non ebbe alcun allievo, ma molti imitatori.

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