Dizionario Arte

Stokes, Adrian

Scrittore e pittore britannico. Negli anni Venti visitò l’Italia diverse volte e ne prese spunto per scrivere il suo primo libro The Quattro Cento (1932), in cui dichiarò il suo amore per la pietra. Questo interesse lo portò a stringere amicizia con numerosi artisti -soprattutto Barbara Hepworth e Henry Moore -a cui era molto cara la scultura praticata direttamente sulla pietra appunto. Nel 1936 Stokes prese a dipingere e nel 1937 studiò presso la scuola di Euston Road; le sue opere comprendono paesaggi e nature morte. Dal 1939 al 1946 visse a Carbis Bay, in Cornovaglia, e convincendo Hepworth e Ben Nicholson a stabilirsi accanto a lui durante la seconda guerra mondiale, contribuì al sorgere della scuola di St Ives. I suoi libri non vendettero molto, ma ebbero sostenitori convinti, e oggi alcuni suoi ammiratori lo considerano il più eloquente e poetico critico d’arte britannico dopo Ruskin; altri però trovano la sua prosa di difficile lettura. Artista fortemente soggettivo, interessato alla psicoanalisi, Stokes ebbe un rapporto appassionato, quasi estatico, con l’arte. I suoi libri comprendono The Stones of Rimini (1934), Colour and Form (1937) e Painting and the Inner World (1963); The Critical Writings of Adrian Stokes, curato da Lawrence Gowing, apparve in tre volumi nel 1978.
Questo Stokes non deve essere confuso con un altro Adrian Stokes (1854-1935), pittore di paesaggi e autore di Landscape Painting (1925). Nascita: Londra 1902; Morte: Londra 1972

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