storie di donne alle Olimpiadi
Sport

I Giochi della parità di genere, storie di donne. Il punto di Luca Corsolini

Storie di donne alle Olimpiadi. I Giochi Olimpici di Parigi continuano nel segno della parità di genere. Per la prima volta l’Olimpiade vede lo stesso numero di atleti uomini e di atlete donne, ma ogni partecipante ha alle sue spalle una storia da raccontare.

In questo articolo Luca Corsolini propone alcuni esempi di atlete donne che hanno lasciato il segno in questa Olimpiade, ognuna con una storia che va oltre la singola gara e che è in grado di offrire uno spunto di riflessione sul significato dell’essere donna in un ambito competitivo come quello sportivo, che alle Olimpiadi raggiunge il culmine del proprio prestigio.

Storie di donne alle Olimpiadi, il punto di Luca Corsolini

Storie di donne. Lo sapevamo, sono i Giochi della parità di genere, ma non basta una dichiarazione: non basta per capire tutto; non basta per comprendere tutto.

Si potrebbe pensare ad esempio che una come Kimia Yousufi, l’atleta afgana che ha gareggiato nello Stadio Olimpico sulla bellissima pista realizzata dalla Mondo non si sia preparata bene, che non fosse proprio all’altezza dell’appuntamento: ultima nella sua batteria dei 100 metri.

Storie di donne alle Olimpiadi
L’atleta afgana Kamia Yousufi ha gareggiato per i 100 metri femminili

Invece, tagliato il traguardo, senza vergogna, lei, perfettamente consapevole di quale sia il suo tempo, quello della sua vita non quello del cronometro, si è tolta il pettorale, lo ha girato e ci ha fatto vedere la sua medaglia d’oro, un messaggio scritto con i colori della bandiera del suo Paese: education, sport, our rights. Non serve nemmeno la traduzione. Bisognerebbe semmai avere il coraggio di darle una mano. Sempre e non solo quando in gara ai Giochi: questo ci ha chiesto silenziosamente.

Le storie di Angela Carini e Sara Errani

Poi, Angela Carini. Già avevamo capito che qualcun altro, vera ingiustizia, e pure una figuraccia che avremmo potuto risparmiarci come Paese, invece di prestarci a…Giochi diversi da quelli olimpici, aveva scritto la sceneggiatura del suo match-non match.

Adesso che l’Iba, una Federazione mondiale non riconosciuta dal CIO, ha deciso di riconoscerle il premio che tocca a chi vince una medaglia d’oro nella boxe, 100 mila dollari da dividere anche con la Federazione, impariamo che hanno comprato, e con questo offeso, messo in dubbio la sua passione che pure è il suo modo di essere sincera.

Storie di donne alle Olimpiadi
Il caso della pugile Angela Carini ha tenuto banco per diversi giorni

Terza, Sara Errani: bella contraddizione definire terza una che si è appena qualificata per una finale di quei Giochi che ha sempre sognato. Quanto dura un sogno?

Sara lo stava realizzando già nel 2012, il suo anno magico. In singolo, e in doppio con Roberta Vinci. Erano arrivate ad essere le numero 1 del ranking: sognavano, per Londra 2012, una medaglia a Wimbledon, il massimo per due tenniste. Il sorteggio fece finire il sogno in fretta: primo turno contro le sorelle Williams, l’impotenza di chi si sveglia in un incubo non previsto.

È successo anche altro dopo a Sara, ma lei non ha perso la bussola, i Giochi, il tennis. leri, guadagnata la finale, Sara si è sdraiata in campo a piangere le lacrime di 12 anni mentre la sua nuova compagna, Jasmine Paolini, rideva come una matta. Più quella piangeva, più Jasmine rideva: i Giochi sono alfa e omega delle nostre emozioni. E sui Giochi delle donne non scende mai il sipario: oggi è arrivata la medaglia d’oro nella vela di Marta Maggetti.

Storie di donne alle Olimpiadi
L’intramontabile Sara Errani ha raggiunto la finale del doppio femminile di tennis insieme a Jasmine Paolini

Conclusione: I Giochi della parità di genere, storie di donne alle Olimpiadi.

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Editor: Luca Corsolini

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