studio azzurro
Dizionario Arte

Studio Azzurro – la nascita del gruppo e la video arte

Studio Azzurro: dalle video installazioni alle video ambientazione

Studio Azzurro. Collettivo artistico. Studio Azzurro è un gruppo di artisti dei nuovi media, fondato nel 1982 da Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi a Milano, a cui si aggiunge nel ’95 Stefano Roveda.

La nascita del gruppo Studio Azzurro

Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa (1949-2013) e Leonardo Sangiorgi si uniscono per dare vita a un’esperienza che negli anni esplora le possibilità espressive dei nuovi linguaggi tecnologici. A loro si aggiunge, dal 1995 al 2011, Stefano Roveda, esperto di sistemi interattivi.

Insieme disegnano un percorso artistico alle tradizionali discipline e un gruppo aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni. Fabio Cirifino si occupa della fotografia), Paolo Rosa è esperto di arte visiva e cinema e Leonardo Sangiorgi di grafica. Nel corso degli anni realizzeranno infatti videoambienti, ambienti sensibili, percorsi museali, performance teatrali e film, divenendo un vero e proprio ‘laboratorio di ricerca artistica’.

Le videoambientazioni

La ricerca artistica, all’inizio, si orienta verso la realizzazione di videoambientazioni. In esse viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, perseguendo l’intento di rendere centrale lo spettatore e i percorsi percettivi.

«I videoambienti sono macchine narrative basate su uno scenario fortemente connotato» costruite su sequenze videoregistrate di accadimenti che si ripetono proiettati su una composizione di monitor. Alcune opere degli anni Ottanta, in cui ricorrono gli elementi della figura umana e della natura, vengono progettate in funzione del contesto spaziale e sociale che dovrà accoglierle. Tra queste le più significative sono: Luci d’inganni 1982, Il Nuotatore 1984 e Vedute 1985.

Con gli anni Novanta la ricerca si apre anche alla “sensibilizzazione” dei sistemi di ripresa tipici del controllo e dell’ambito militare. Le camere termiche e all’infrarosso, quelle a raggi X sono utilizzati per rendere manifesti aspetti del mondo non percepibili per i sensi dell’uomo (Il viaggio 1992, Il giardino delle cose 1992).

Molte di queste installazioni sono state parte del progetto “Ritorno al futuro” di Palazzo Reale nel 2016.

Il teatro e il cinema

Studio Azzurro applica le sperimentazioni anche alle arti performative. L’integrazione tra teatro e immagine video si realizza con l’invenzione della doppia scena, ovvero l’interazione in diretta tra corpo dell’attore e spazio virtuale del video. Prologo a un diario segreto contraffatto 1985 e La Camera Astratta 1987, come anche Delfi 1990 sono gli spettacoli che si rifanno a questa idea.

Con la fine degli anni Novanta, la scenografia diventa proiezione, a volte interattiva, assumendo una valenza che va oltre la semplice rappresentazione: The Cenci del 1997 è la prima di queste sperimentazioni. Ci sono poi Il fuoco, l’acqua e l’ombra 1998, Giacomo mio, salviamoci! 1998, Galileo. Studi per l’Inferno 2006, Delfi, cantata 2016.

Per quanto riguarda l’attività cinematografica Studio Azzurro ha realizzato sei film. Tra questi Facce di festa (1980), L’osservatorio nucleare del signor Nanof (1985) e Il mnemonista (2000).

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