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Spettacolo,  Cinema

Suburra: al via la serie italiana targata netflix 17

Sono partite le riprese della serie tv

‘Suburra’, in arrivo sugli schermi nel 2017

Un esempio eccellente di come due progetti di successo possano fondersi per creare qualcosa di nuovo: dopo un anno dal suo trionfante ingresso in Italia, Netflix produrrà infatti la serie tv Suburra, sviluppata dagli stessi creatori di Gomorra. L’ottimo approdo del canale streaming

ha infatti convinto i suoi dirigenti a scommettere sul nostro paese, promettendo l’avvio di due nuovi progetti, uno dei quali è proprio la serie Suburra, prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, disponibile a partire dal 2017 prima su Netflix e successivamente sui canali Rai.PARTITA

La serie (il cui titolo prende spunto da una delle aree più malfamate dell’antica Roma) diretta da Michele Placido (già regista di Romanzo CriminaleAndrea Molaioli e Giuseppe Capotondi e basata sul romanzo di Giancarlo de Cataldo e Carlo Bonini, racconta l’intreccio di storie

e affarismi che fanno da preludio a uno dei maggiori scandali di corruzione della storia italiana: Mafia Capitale, losco e fitto apparato di minacce, rapine, estorsioni già portato sul maxi schermo dal film di Stefano Sollima, l’anno scorso, con lo stesso titolo della serie.

La serie, composta da 10 episodi, è stata scritta da Daniele Cesarano e Barbara Petronio con Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli e Nicola Guaglianone e vede la presenza nel cast di

Francesco Acquaroli (‘Pasolini‘) nella parte di Samurai, Alessandro Borghi (‘Suburra’) come ‘Numero 8’, Adamo Dionisi (‘Suburra’), Claudia Gerini (che vedremo tra pochi mesi nel film internazionale John Wick: Chapter 2), Filippo Nigro ( ‘A.C.A.B – All Cops Are Bastards‘), Eduardo Valdarnini (‘Something New’) e molti altri.

Suburra, le cui riprese sono appena iniziate, promette d’essere un noir a tinte forti e la sua nascita è un segnale della buona salute dei nostri prodotti tv, che ormai lanciano piccoli segnali di indipendenza e rinascimento creativo, soprattutto dopo l’esordio

convincente di ‘The Young Pope’ di Paolo Sorrentino e la pur criticata serie ‘I MediciL’Italia è sempre stata terreno fertile per guerre e faide tra potenti, portare in tv vicende storiche come queste comporta finezza e senso di responsabilità, ma bastava pensarlo. Ora queste idee sono realtà, e la porta di un nuovo immaginario è stata  definitivamente aperta.

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