Superbonus, litigi nel governo e voltagabbana dei partiti: l’ultimo baluardo per i Cinque Stelle
Il superbonus è tema di scontro nel governo
Il governo di Mario Draghi ha appena compiuto un anno di vita, ma la sua maggioranza è in continui litigi e tensioni. In particolare, in merito al superbonus, l’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione, sono in corso delle discussioni piuttosto animate.
Il premier Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco hanno accusato la misura come strumento che ha permesso gravi frodi al fisco. Il Movimento 5 Stelle, principale partito che l’ha voluta, è insorto, sostenuto da Matteo Salvini della Lega.
Insomma, incoerenze e voltagabbana. Questo è la nostra politica oggi.
Superbonus: le posizioni nel governo
Nei prossimi giorni il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi per decidere quali correttivi approvare alla misura. Infatti, a fine gennaio, nel tentativo di contrastare le ingenti frodi, il governo ha limitato fortemente il meccanismo del superbonus, che ha portato a cantieri e finanziamenti bloccati.
Ma non sono chiare le posizioni dei partiti. La Lega sembra divisa. Da un lato Salvini difende a spada tratta il superbonus. Ma dall’altro, Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, ritiene che «stiamo drogando l’edilizia e dando soldi ai miliardari per le loro quinte case».
C’è poi il Movimento 5 Stelle che non vuole rinunciare a una delle misure che ha più supportato negli ultimi anni. Il partito si è detto piuttosto indignato alle parole di Draghi e Franco sul superbonus. Giuseppe Conte ha affermato che «non si può brindare al +6% del PIL e poi gettare fango sul Superbonus, che ci ha reso la locomotiva d’Europa sulle costruzioni».
Stefano Patuanelli, capodelegazione dei 5 Stelle al governo, ha replicato agli attacchi del premier alla misura. «Triste, molto triste – ha detto – che per colpire il Movimento venga attaccato il mondo dell’impresa, nonostante i dati dell’Agenzia delle Entrate ci dicano che il superbonus è proprio la misura con meno frodi».
Superbonus e governo: l’ultimo baluardo per i Cinque Stelle
In particolare, per il Movimento 5 Stelle la riforma del superbonus, insieme al Reddito di cittadinanza, è come un’ultima trincea. Una sorta di cavallo di battaglia per emergere in mezzo alle altre forze politiche. Nella storia del partito, infatti, non sono di certo mancate le battaglie e i temi identitari. Il no alla Tav e alla riconversione dell’Iva. Il no alle alleanze con i partiti tradizionali, ma anche quello al 2 per mille come finanziamento dell’attività politica.
Ma nel corso degli anni, abbiamo assistito a tristi e imbarazzanti dietrofront dei 5 Stelle circa su ognuna di queste battaglie. Nonostante la loro avversione, i lavori della Tav sono andati avanti. «Ci sono i contratti da rispettare – è stato detto – le penali sarebbero state insostenibili». Stesso copione sul gasdotto Tap in Puglia.
Sono tanti i cambi di rotta che hanno caratterizzato il cammino del Movimento 5 Stelle dal suo successo nel 2018. Che adesso si stiano battendo a favore del superbonus non significa che sarà sempre questa la loro posizione.
Leggi anche:
Superbonus, enorme truffa da 4,4 miliardi: il governo interviene con un nuovo emendamento
Superbonus 110%: troppe irregolarità nei cantieri italiani e le morti sul lavoro lo confermano
Editor: Susanna Bosio
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.