Svitlana Bevza, la moda ucraina resiste: le dichiarazioni contro Putin
In un clima tetro e deleterio, la designer Svitlana Bevza fa parte della vasta serie di stilisti ucraini a sostenere il popolo contro il governo di Putin, per il quale ha lasciato aspre dichiarazioni
Svitlana Bevza, la 39enne designer, proprietaria e direttrice creativa di Bevza, è una delle designer di punta dell’Ucraina. Recentemente, ha raccontato cosa sta accadendo nel suo paese, condannato seccamente Vladimir Putin e la guerra da lui messa in atto.
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Il conflitto Ucraina -Russa: la reazione nella moda
Mentre la settimana della moda europea continua, molti stilisti ucraini hanno condiviso le loro esperienze e traumi con le loro piattaforme pubbliche per aumentare la consapevolezza del conflitto in corso. Mercoledì 23 febbraio, gli ucraini si sono svegliati con una serie di sirene che indicavano attacchi missilistici nella capitale Kiev e intorno ai confini russi.
Ecco che molti designer ucraini stanno usando i loro marchi e piattaforme per raccogliere fondi e risorse per coloro che attualmente combattono l’occupazione, e i rifugiati che attraversano i confini europei per mettersi in salvo.
Svitlana Bevza contro Putin
Svitlana rappresenta oggi una delle principali stiliste ucraine nel mondo. Nell’ultima settimana si è rifugiata, come molti altri, a Kiev. Durante la chiusura della sua sfilata Autunno/Inverno 2022 il 14 febbraio alla New York Fashion Week, la stilista ha proiettato la bandiera ucraina in solidarietà con il suo paese d’origine. La madre di due figli è poi tornata a Kiev per stare con suo marito proprio quando la tragedia ha colpito il paese.
“Mi sono svegliato intorno alle 5 del mattino e ho sentito delle esplosioni, come una volta ogni minuto per 20 minuti”, ha condiviso Bevza. “La grande esplosione successiva era molto più forte. Era durante il giorno. Mia figlia stava dormendo e l’ho presa immediatamente dal suo letto”.
Ma oggi Svitlana non si tira indietro nel descrivere il presidente russo e la guerra psicotica portata avanti.
“E’ un killer e uno psicopatico, ha colpito scuole e ospedale, ha ucciso bambini. E’ Lui il nazista! L’invasione iniziata nel 2014 nel Donbass. Non facciamo più parte della Russia”.
Dichiarazioni secche e stringenti, ma che meglio riassumono il clima non soltanto in Ucraina, bensì in tutto il mondo.
Di Michele Micera
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